pubblicato il 17 maggio 2013

Arrivano gli AGRIASILI

Servizi per l’infanzia presso le aziende agricole. Uno dei punti cardine della programmazione delle nuove politiche agricole comunitarie

    Nell'ottica della rinnovata attenzione che le politiche comunitarie stanno dedicando alla realizzazione di interventi che possano garantire ai cittadini, in particolar modo alle fasce più deboli della popolazione, i servizi essenziali anche nelle aree rurali, la Rete rurale nazionale ha effettuato e pubblicato lo studio Servizi di cura per l'infanzia e attività didattiche nelle aziende agricole e nelle aree rurali.

  
Lo studio si concentra in modo particolare sui servizi per l'infanzia presso le aziende agricole, i cosiddetti Agri-asili, che sono uno dei punti cardine dell'attuazione delle programmazione, presente e futura, di queste politiche comunitarie, per comprendere, da un lato, come queste politiche sono state recepite dai diversi Stati membri dell'Unione e, dall'altro, per analizzare gli effetti che questi interventi e questi servizi hanno sulla qualità della vita nelle aree rurali, sullo sviluppo economico di questi territori e sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro.

   Nelle strategie comunitarie, infatti, all'agricoltura è stato riconosciuto un posizionamento importante e multifunzionale che coniuga le attività tradizionali di produzione dei beni con quelle di servizi: in quest'ottica le aziende agricole, ormai non più solo produttrici di beni alimentari, ma fornitrici di servizi diversificati, come, appunto, gli agri-asili, hanno assunto un ruolo strategico per colmare l'assenza di tali servizi.

   Nello studio viene analizzato come le direttive europee sono state recepite in maniera diversificata sul territorio italiano - con particolare attenzione per i servizi di cura e di sostegno dell'infanzia come previsto dalla legge quadro 328/ 2000 - mettendo in evidenza le sostanziali differenziazioni regionali e le differenze fra le Regioni e le Province Autonome italiane.

   Innegabile che ci siano stati dei progressi e dei miglioramenti per tali servizi su tutto il territorio, ma lo studio evidenzia come l'Italia non abbia ancora raggiunto il limite prefissato dalle direttive europee e la necessità di ulteriori interventi per poter raggiungere il target minimo di almeno un servizio di cura dedicato all'infanzia per ogni comune, soprattutto nelle aree interne e rurali del Paese.

   Analizzati anche gli standard dei servizi per l'infanzia presenti in Italia. Le politiche comunitarie prevedono la soddisfazione di standard qualitativi minimi, sia in termini strutturali che in termini di formazione, che tengono conto anche della sempre maggiore presenza di immigrati di diverse nazionalità e le relative esigenze di necessità di formazione, supporto ed integrazione sia per i bambini che per le loro famiglie.

   La soddisfazione di questi standard è stata analizzata sia per i servizi che offre il territorio italiano che in altri paesi europei - Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Svezia - al fine di proporre spunti e linee guida che possano essere un primo strumento di condivisione fra le diverse realtà regionali, in un'ottica futura e auspicabile anche di un avvicinamento a livello nazionale in termini normativi.

Scarica il documento completo dello studio della Rete Rurale Nazionale