pubblicato il 29 giugno 2021

Gli Idrolizzati di proteine sono tutti uguali?

Cambiando la materia prima o il processo utilizzato cambiano anche gli effetti sulle piante

TAGS: ILSA, Biostimolanti, Concimazione, Concimi, Fertirrigazione

Solidi o liquidi, esistono sul mercato tantissimi concimi e prodotti speciali organici, a base di amminoacidi, che dichiarano effetti straordinari grazie al ruolo di questi ultimi sulla fisiologia vegetale. Conosciamo bene l’importanza di glicina, prolina, acido glutammico e aspartico, serina, ecc… per tutte le principali funzioni metaboliche delle piante ma ciò non è sufficiente per stabilire la qualità e la reale efficacia di un idrolizzato proteico applicato al suolo, in fertirrigazione o per via fogliare.

ILSA produce idrolizzati di proteine sin dal 1956 e si distingue per l’efficacia dei suoi formulati, risultato di un connubio vincente: materia prima di altissima qualità e tecnologica produttiva unica. Cambiando solo uno di questi fattori, infatti, si ottengono idrolizzati proteici con qualità ed effetti completamente differenti. ILSA utilizza il collagene, materia prima di altissima qualità ed esente da contaminanti in base alla normativa sanitaria europea (Regolamento (CE) 142/2011), tant’è che viene utilizzato anche nell’industria cosmetica e farmaceutica. Gli idrolizzati proteici ottenuti da collagene hanno qualcosa in più rispetto agli altri prodotti, seppur ottimi, ma ottenuti da altre fonti. A parte l’altissimo contenuto di azoto organico e di carbonio organico (inarrivabili per altre materie prime), è il contenuto e il profilo degli amminoacidi presenti che fanno la differenza. Prolina, idrossiprolina, glicina, arginina, acido glutammico sono quelli che caratterizzano questa materia prima e, non a caso, sono proprio quelli di cui le piante hanno maggiore necessità per tutte le funzioni del metabolismo primario.

Ma ciò non basta. E’ necessario anche un processo efficace che renda realmente disponibili l’azoto organico e gli amminoacidi alle piante. Qui entra in gioco il processo produttivo che, se non corretto, può portare nel prodotto finale diversi difetti. Processi troppo aggressivi, infatti, possono denaturare parte degli amminoacidi presenti o aumentare troppo la salinità del formulato, solo per citare alcuni dei possibili problemi.

Per la produzione dei suoi idrolizzati di proteine liquidi, per applicazioni in fertirrigazione o per via fogliare, ILSA utilizza un processo altamente innovativo e unico. E’ il processo FCEH® di idrolisi enzimatica da cui si ottiene GELAMIN® (gelatina idrolizzata fluida per uso agricolo), matrice liquida con oltre il 55% di amminoacidi, presenti in forma libera o di oligopeptidi.

Niente solventi chimici dunque, ma un processo “dolce” e totalmente sostenibile che, operando a bassa temperatura, pH neutro e con enzimi stereospecifici, preserva l’integrità di amminoacidi e peptidi che vengono successivamente applicati alle piante.

I vantaggi ottenuti dall’idrolisi enzimatica di collagene li ritroviamo in GELAMIN® che, rispetto ad altri idrolizzati di proteine presenti in commercio, presenta:

-        Alti contenuti di azoto organico (9%), carbonio organico (24,5%) e amminoacidi (> 55%). Nella versione in microgranuli idrosolubili il contenuto di azoto organico può arrivare al 16% e quello di amminoacidi oltre il 90%.

-        Profilo degli amminoacidi molto equilibrato, con la presenza prevalente di prolina, idrossiprolina, glicina, acido glutammico, ma con buoni livelli anche di alanina, arginina, acido aspartico e altri amminoacidi. Non a caso, tutti gli amminoacidi più importanti per il metabolismo vegetale e la tolleranza a stress.

-        Peso molecolare delle frazioni proteiche molto basso: GELAMIN® contiene amminoacidi liberi e oligo-peptidi che non superano il peso molecolare di 2600 Dalton, fattore che favorisce un rapido ed efficiente assorbimento sia fogliare che radicale. Inoltre, circa il 22% delle frazioni proteiche è costituito da amminoacidi liberi ed oligo-peptidi di peso inferiore ai 600 Dalton (quindi costituiti da pochissimi amminoacidi) che, applicati alle piante, hanno lo stesso effetto degli amminoacidi liberi. Ciò significa che GELAMIN® ha un potenziale “biostimolante” molto elevato.

-        Amminoacidi liberi presenti in forma “levogira”, quelli realmente riconosciuti e utilizzati dalle piante per avere un effetto biostimolante. Solo l’idrolisi enzimatica garantisce la permanenza degli amminoacidi in questa forma rispetto ad altri tipi di idrolisi o processi di estrazione che cambiano, per oltre il 50%, la forma degli amminoacidi in “destrogira”, che le piante non utilizzano.

-        Bassissima salinità (0,7-0,8 dS/m), pH sub-acido (5-5,5), alta stabilità e omogeneità che consentono la miscibilità con qualsiasi formulato (anche fitofarmaco) presente in commercio e ne aumentano l’efficacia di applicazione, grazie al potere complessante degli amminoacidi. Altri idrolizzati proteici presentano spesso delle limitazioni di miscela dovute ad alta salinità o pH elevati.

-        Caratteristiche assolutamente “naturali”, sancite dall’ Esenzione dal REACH regolamento EC 1907/2006, che rendono GELAMIN® tranquillamente ammesso anche in agricoltura biologica.

La possibilità di variare il “grado di idrolisi”, cioè l’entità dei tagli delle proteine effettuati dagli enzimi e di predeterminare il peso molecolare, consente infine di creare formulati differenti, con azioni più nutritive o biostimolanti, aumentando la percentuale di amminoacidi liberi. ILSADRIP FORTE, ILSAMIN N90, ETIXAMIN DF, SPLINTER NEW sono solo alcuni esempi di prodotti 100% GELAMIN®, matrice presente in percentuali differenti in moltissimi altri idrolizzati proteici della gamma ILSA, insieme a fosforo, potassio e microelementi.

E questi vantaggi si vedono soprattutto in campo, sulle piante, che raggiungono prestazioni sempre superiori, in termini di resa e qualità rispetto all’applicazioni di altri idrolizzati di proteine.

Tutte le prove svolte e le informazioni sui formulati a base di GELAMIN® sono consultabili sul sito www.ilsagroup.com.

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