pubblicato il 17 gennaio 2016

I droni “salgono” in campo. Un altro tassello per l’agricoltura di precisione

Per la raccolta di dati georeferenziati, la loro elaborazione e l’applicazione di interventi agronomici sito-specifici

TAGS: Agronomia, Colture

I droni, più correttamente detti APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto), sono dei velivoli caratterizzati dall’assenza del pilota umano a bordo che possono essere manovrati da un pilota a terra mediante un radiocomando o programmati per l’esecuzione di rotte prestabilite. Possono essere classificati in base al peso (inferiore o superiore ai 25 kg) o alla tipologia (ad ala fissa o multirotore).
L’utilizzo degli APR è regolamentato dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) che stabilisce le modalità da seguire per poter operare e i luoghi in cui è possibile farlo.

   Per quanto riguarda l’uso degli APR in ambito agricolo il contesto di riferimento è quello dell’agricoltura di precisione. L’agricoltura di precisione è una strategia gestionale che, attraverso la raccolta di dati georeferenziati, la loro elaborazione e l’applicazione di interventi agronomici sito-specifici, ha l’obiettivo di gestire la variabilità presente all’interno di un appezzamento. Attualmente gli APR vengono utilizzati nella fase di telerilevamento, anche se si stanno sviluppando sistemi con i quali effettuare interventi agronomici mirati.

   Il telerilevamento è una tecnica che permette di acquisire informazioni sulle caratteristiche di un oggetto in funzione del diverso comportamento delle superfici e dei corpi ai fenomeni di assorbimento o riflessione della luce nel visibile e nell’infrarosso. Dai dati che vengono raccolti attraverso sensori o apparecchi fotografici remoti, distanziati dall’oggetto di studio, è possibile estrapolare importanti informazioni riguardanti il terreno e lo stato di salute della coltura durante il suo ciclo produttivo. Gli stessi dati raccolti, distribuiti nello spazio, consentono di realizzare mappe tematiche georeferenziate che distinguono delle aree omogenee, ad esempio per la vigoria delle piante, all’interno dell’appezzamento (Foto 2). Attraverso il calcolo degli indici vegetazionali, quale ad esempio l’NDVI (Normalized Difference Vegetation Index), è possibile ottenere informazioni sullo stato di salute della vegetazione intesa come attività fotosintetica, biomassa e area fogliare.

   Rispetto alle comuni metodologie di telerilevamento (aereo e satellitare), l’uso degli APR per il presenta diversi vantaggi.
Tra i principali vi sono sicuramente la flessibilità, la tempestività e la velocità di intervento. Infatti, a differenza degli altri metodi di telerilevamento, con gli APR è possibile organizzare ed effettuare interventi di telerilevamento in tempi brevissimi e, in caso di necessità, ripetere il volo nello stesso giorno. Inoltre, la possibilità di volare ad altezze inferiori rispetto alle altre piattaforme di telerilevamento consente di acquisire immagini con una maggiore risoluzione spaziale, utilizzabili per indagini più dettagliate a livello di singola pianta.

   Dal punto di vista economico, il telerilevamento mediante APR consente di ridurre notevolmente i costi di esercizio e rende economicamente sostenibili interventi anche su aziende medio-piccole. Ovviamente, anche gli APR presentano dei limiti, quali quelli legati alla capacità di carico (che riduce la scelta dei sensori utilizzabili), all’autonomia di volo (specialmente per i multirotori) e ad alcune limitazioni previste dal regolamento Enac.

   Il mercato degli APR ad uso agricolo in Italia sta crescendo rapidamente e questi mezzi potranno portare numerosi benefici al settore. Tuttavia, affinché tali benefici possano essere realmente trasferiti al mondo produttivo è necessario che gli operatori APR che intendono offrire servizi al mondo agricolo posseggano delle adeguate competenze di tipo agronomico, indispensabili per la programmazione dei voli, l’interpretazione dei dati e la loro verifica in campo con misurazioni dirette sulla coltura in esame. Infatti, solo attraverso l’offerta di servizi professionali e altamente specializzati sarà possibile trasferire e far comprendere, almeno in parte, i benefici che questi nuovi strumenti possono portare al settore agricolo.

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