pubblicato il 13 dicembre 2022

Scelta e gestione dell’Illuminazione con luci LED in micropropagazione

Il Dr. Agr. Andrea Vitale, in una breve intervista, ci svela dati ed esperienze nell’utilizzo delle lampade di C-LED ed i vantaggi della loro applicazione in micropropagazione

TAGS: Illuminazione LED, Micropropagazione, C-LED

Il settore della micropropagazione, che ha svolto un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell'agricoltura in Italia e nel mondo, costituisce fondamentalmente una leva per lo sviluppo del settore agroalimentare di oggi e di domani trattandosi di una tecnica di propagazione vegetativa che permette di ottenere grandi quantità di piante sane dal punto di vista fitosanitario in spazi limitati.

Oggi il comparto della micropropagazione italiano vale oltre 2,5 miliardi di euro all'anno, in larga parte specializzata su specie da frutto ma che sta abbracciando sempre più anche il settore delle ornamentali (soprattutto da esterno ) e del carciofo.

L’Italia ha visto nascere diversi consulenti molto quotati anche a livello internazionale, tecnici che si sono fatti apprezzare per la propria professionalità e competenza e che hanno dato vita e sviluppato laboratori oggi molto importanti.
In Toscana, incontriamo un agronomo consulente ben conosciuto nel settore, il Dott. Agr. Andrea Vitale.

Il Dr Vitale ha sviluppato la sua specializzazione in diversi laboratori di micropropagazione, sia in Italia che all’Estero, fornendo, per alcuni di loro, il suo importante contributo per la loro realizzazione dalla fase iniziale e la consulenza necessaria per l’avvio commerciale. In questa intervista ci racconta che collabora tuttora sia con grandi realtà multinazionali ma anche con aziende più piccole, al fine di creare collaborazioni utili a tutti i livelli.

La nascita di un laboratorio, piccolo o grande che sia, ha bisogno di una struttura ed una organizzazione di base – afferma il Dott. Agr. Vitale - che possano determinare una crescita dell’attività nel tempo".
"Gli elementi essenziali – prosegue – sono sicuramente le fonti di acquisto dei materiali: queste fanno la differenza tra un laboratorio efficiente e non".

Particolare attenzione, per la micropropagazione, è il corretto utilizzo dell’illuminazione in vitro delle plantule. In questi ultimi anni, le luci LED hanno dimostrato particolare versatilità e convenienza rispetto alla precedente illuminazione a neon. Il loro utilizzo ha però messo in evidenza la necessità di conoscere meglio lo spettro e l’intensità luminosa, argomento spesso poco trattato in bibliografia. L’esperienza mi porta ad affermare che questi aspetti sono determinanti per avere risultati ottimali.

Leggendo pubblicazioni che riguardano la micropropagazione però, spesso emerge il fatto che le piante coltivate in vitro abbiano una attività fotosintetica molto ridotta, di conseguenza ci si domanda del perché di tanto interesse per l’illuminazione e delle lampade LED visto che in vitro i vegetali sono prevalentemente eterotrofi, (ovvero dipendenti dal mezzo di coltura piuttosto che dalla fotosintesi).

Capisco che l’affermazione appena citata faccia sorridere, ma la risposta è qui pronta: “ La luce anche all’interno di un laboratorio resta una componente molto importante, non solo al fine di permettere alla pianta di svolgere in parte attività fotosintetica ma soprattutto perché a livello fisiologico non dobbiamo dimenticare che essa influenza le attività metaboliche della pianta".

E’ dimostrato che spettro e intensità luminosa possono influenzare in modo diverso le colture, incrementando il tasso di proliferazione cosi come la radicazione”. A seguito di tale affermazione torna in mente un articolo scritto nel 2012 su Colture protette ove lo stesso Dott. Agr. Vitale aveva riassunto i risultati di uno studio sulle reti fotoselettive, condotto in collaborazione con l’Università di Ancona presso i Vivai Battistini.

Chiediamo al Dr Vitale: “Come l’esperienza fatta sullo spettro luminoso con le reti fotoselettive, ha dato vita a questo suo interesse sulla qualità della luce anche in laboratorio? Quali sono le differenze”?

L’esperienza fatta sulle reti fotoselettive mi ha fatto sicuramente capire quanto fosse importante l’influenza dello spettro luminoso sulla morfologia e sullo sviluppo delle piante. Ricordo fummo i primi in Italia a fare questa esperienza in vivaio. I risultati furono così chiari che ho ritenuto necessario approfondire il tema anche all’interno delle camere di crescita in vitro. In laboratorio sicuramente la possibilità di determinare esattamente lo spettro e l’intensità luminosa ci permette di efficientare al meglio il sistema.

Non è stato facile, era un nuovo mondo ed era necessario capire come modulare l’intensità dell’input luminoso. Mi è stata utile la possibilità di potermi interfacciare direttamente con grandi realtà tecnico-produttive, come C-LED, azienda del gruppo Cefla, con sede a Imola. Con loro è stato possibile esplorare i diversi sprettri luminosi, riservandomi a volte anche delle sorprese.

Cosa suggerisce per una corretta scelta ed utilizzo delle luci LED?
Il mio suggerimento alle aziende è sempre quello di puntare alla qualità, soprattutto verso quei prodotti che ci permettono di “pilotare” al meglio le nostre colture. Per esempio, gli studi che riguardano gli effetti della luce sullo sviluppo delle piante sono sempre in divenire, di conseguenza, puntare su aziende aggiornate dal punto di vista tecnologico e scientifico può fare la differenza.

C-LED, grazie anche alla collaborazione con diversi Enti di Ricerca, ha acquisito un forte know-how nel settore dell’illuminazione a LED per l’orticoltura e ha la capacità di fornire sempre le tecnologie più avanzate a costi concorrenziali: questo aiuta l’azienda nella competitività su un mercato che evolve molto velocemente.

Le conoscenze consolidate sullo studio degli spettri luminosi vengono dunque approfondite e valutate anche direttamente dalle aziende produttrici clienti, molto più selettive rispetto al mondo “pubblico”.

Non dobbiamo dimenticare anche un altro importante aspetto divenuto sempre più rilevante: il “risparmio energetico”. La tecnologia a LED permette di ottimizzare e canalizzare l’energia luminosa dove serve e consente un consumo energetico molto inferirore rispetto alle tecnologie al neon ormai obsolete.

E’ molto importante affidarsi ad un partner con esperienza per la parte illuminotecnica. Oltre al costo dell’impianto, quando vengono installate le lamapde non adatte, è necessario considerare anche il costo del maggior tempo impiegato per lo studio dei nuovi mezzi di coltura corretti, poiché sarà necessario svolgere nuove valutazioni in funzione del nuovo impianto di illuminazione da installare.

Ormai la quasi totalità dei laboratori commerciali con i quali ho collaborato e collaboro – afferma Vitale – ha sposato la tecnologia LED, sia per motivi di consumo che per i risultati migliorativi rispetto al neon. Tra questi posso citare Vivai Battistini di Cesena e Microplant, azienda che da poco ha installato in tutto il laboratorio le lampade C-LED.
In particolare l’utilizzo di lampade dotate di dimmer ha permesso di ridurre le distanze tra i ripiani di coltivazione (distanza ridotta da 35 cm a 25 cm) e quindi di aumentare la capacità della camera di crescita. Questo passaggio è stato reso possibile anche dall’alta efficienza dei trasformatori di nuova generazione, che dissipano il calore in forma ridotta e che non determinano eccessivi innalzamenti di calore all’interno della camera stessa. Questa caratteristica permetterebbe in realtà di ridurre le distanze tra i piani di coltivazione anche a 20 cm, rinunciando un po' all’uniformità della luce sul piano, aspetto che possiamo in parte colmare aumentando il numero di lampade LED per piano.

In conclusione, potremmo aumentare di circa il 30 % la capienza dei vecchi laboratori solo cambiando i vecchi neon o i LED tubolari con le nuove lampade come quelle di C–LED, senza incorrere nel rischio di eccessivo riscaldamento e godendo del supporto tecnico di un’azienda specializzata nel settore dell’illuminazione”.

Per maggiori informazioni:
https://www.c-led.it/
info@c-led.it
@C-led