Serre fotovoltaiche: incentivi solo se i pannelli solari non superano il 50%

   Il Gestore dei servizi energetici (GSE) ha appena pubblicato sul suo sito web le "Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti". Una sorta di vademecum molto dettagliato che serve per compilare correttamente la richiesta di accesso agli incentivi per l'energia fotovoltaica.

   Con il Quarto Conto Energia, infatti, le regole sono profondamente cambiate (anche se alcuni cambiamenti risalgono al Terzo Conto, nato morto). In particolare la tipologia degli impianti non ha più nulla a che fare con l'integrazione totale, parziale o nulla con i tetti degli edifici. L'unica differenza, ora, è tra "impianti sugli edifici" e impianti a terra.

   Per fare ulteriore chiarezza, però, il GSE chiarisce cosa non può essere considerato "edificio": pergole, serre, barriere acustiche, tettoie e pensiline, comunque accatastate, non sono edifici; i fabbricati rurali sono equiparati agli edifici, purché accatastati prima della data di entrata in esercizio dell'impianto fotovoltaico.

   Importanti precisazioni anche per le serre fotovoltaiche, che stanno sostituendo in massa gli impianti di grandi dimensioni a terra, non più redditizi dopo l'entrata in vigore delle nuove tariffe incentivanti. In particolare il GSE precisa che la serra non può avere una copertura fotovoltaica eccessiva, ma deve far passare il sole. Non può essere, in pratica, un impianto a terra rialzato di due metri dal suolo.

   Le serre a seguito dell'intervento devono presentare un rapporto tra la proiezione al suolo della superficie totale dei moduli fotovoltaici installati sulla serra e la proiezione al suolo della superficie totale della copertura della serra stessa non superiore al 50%. Tale requisito deve essere rispettato da tutti gli impianti che fanno richiesta delle tariffe incentivanti previste dal Decreto, indipendentemente dalla data di autorizzazione o avvio della costruzione e qualunque ne sia il Soggetto Responsabile

Fonte: www.gse.it