pubblicato il 26 febbraio 2024

Liberalizzazione controllata di cannabis in Germania

Il possesso e la coltivazione della cannabis dovrebbero diventare legali per gli adulti soggetti a requisiti, a partire dal 1° aprile.

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Dopo Lussemburgo e Malta, la Germania è il primo grande Stato europeo ad avviare un processo di legalizzazione volto a favorire un vero controllo nei confronti di questa sostanza, evitando così ai consumatori di doversi rivolgere al mercato nero privo di alcun controllo.

Il Bundestag tedesco ha deciso l'immissione controllata di cannabis in Germania. Il possesso e la coltivazione della cannabis dovrebbero diventare legali per gli adulti soggetti a requisiti a partire dal primo aprile, secondo una legge appena approvata a maggioranza dalla coalizione del semaforo.

Meno di un anno fa, nel luglio 2023, il ministro della Sanità tedesco Karl Lauterbach aveva proposto una legge per la riforma del settore della cannabis volta a legalizzare, il possesso e la coltivazione per uso personale, oltre alla vendita tramite club autorizzati. Così lo Stato tedesco vuole consentire agli adulti di possedere e coltivare legalmente fino a tre piante di cannabis per uso personale. Oggi il parlamento federale tedesco, ha approvato la legge con l'obiettivo di decriminalizzare l'uso della cannabis a partire dal prossimo aprile. Per l'effettiva attuazione della norma, rimane - in calendario per il 22 marzo - il voto del Consiglio Federale Tedesco, il Bundesrat, ma alla luce dei numeri riscossi presso il Parlamento, questa decisione non sembra poter cambiare le sorti della legge che porterà così alla legalizzazione della coltivazione domestica già dal 1 aprile 2024.

E se in Germania il Bundestag ha detto sì alla legalizzazione della cannabis, in Italia il cartello di associazioni 'Meglio Legale', Luca Coscioni, Aduc, Volt e un'altra trentina di enti, ha lanciato 'Io Coltivo', una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che consenta la coltivazione domestica anche nel nostro Paese. "Siamo vicini alla fine di un'era - ha spiegato in una nota Antonella Soldo, coordinatrice dell'associazione Meglio Legale -, un grande Paese europeo sceglie di percorrere la via della regolamentazione e questo è un evento che avrà conseguenze nel resto d'Europa. Le inutili e dannose politiche repressive perdono terreno, sta al nostro Paese decidere se prenderne atto o rimanere il fanalino di coda. In Italia fumare cannabis non è un reato, ma coltivarla per uso personale è punibile con il carcere fino a 6 anni: la proposta "Io Coltivo" vuole correggere uno dei più grandi paradossi sulle leggi sulle droghe in questo Paese".

Lo riferisce l'agenzia Dpa.