pubblicato il 29 gennaio 2022

Daniele Vergari e le origini dell'agricoltura scientifica di Amedeo Alpi

Finalmente il trattato di Giuseppe Del Moro "Agricoltura pratica tratta dall'esperienze nel giro d'anni LX", presentato dall'autore all'Accademia dei Georgofili nel 1758, è disponibile.

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Il trattato manoscritto è stato riscoperto da Daniele Vergari che ne ha anche curato la opportuna stampa.
Quanto serve, oggi, frugare negli Archivi, quando anche in agricoltura, l'attività più pratica del mondo, si prospettano scenari avveniristici che vanno dall'uso di varietà coltivate o di razze animali ottenute tramite mezzi avanzatissimi di miglioramento genetico, a tecniche colturali guidate dalla meccatronica, alla diffusione di sensoristica per rilevare in continuo i parametri ambientali utili per ogni forma di agricoltura, ai mezzi di difesa dagli attacchi di insetti, di funghi e di batteri, che si basano sulla integrazione di sofisticate molecole chimiche con raffinati metodi di lotta biologica, per arrivare sino alle coltivazioni senza terra e persino alle coltivazioni in verticale, stravolgendo quanto è stato fatto per millenni nella più tradizionale attività umana?

E non è tutto, perché permane non solo l'affanno per produrre alimenti per una popolazione globale che ha praticamente raggiunto gli 8 miliardi ed è in crescita, ma questa meta produttiva va raggiunta con l'imperativo di una più elevata qualità mantenendosi nel rigoroso rispetto della sostenibilità ambientale e socio-economica.

Diviene ovvio un interrogativo. Ha senso, in questo quadro, la ricerca archivistica, centrata sul fattore di casa Salviati, Giuseppe del Moro, vissuto in Toscana in pieno '700, quando - tanto per riprendere uno dei parametri sopra riportati -, la popolazione del pianeta non raggiungeva gli 800 milioni di abitanti e i "saperi" agrari erano ancora in uno stadio pre-scientifico, come dice bene Rossano Pazzagli nella prefazione al libro?

Ha un senso, eccome! Perché l'agricoltura si fa ancora, pur con tutte le innovazioni possibili, sia tecnico-scientifiche che economico-sociali, in quei territori, della Toscana come di tutta Italia, d'Europa e, aggiungerei, del mondo. Pertanto tutte le considerazioni fatte da Vergari nella sua Introduzione, sono riportabili all'oggi, sia sotto il profilo delle valutazioni tecniche che su quello delle complesse relazioni umane.

Vorrei fare un paio di esempi a sostegno di quanto sopra detto...continua a leggere sul sito dell'Accademia dei Georgofili