pubblicato il 30 giugno 2018

Agricoltura di Precisione. Elementi di criticità

La diffusione in Italia del Precision Farming è molto limitata. Questo è dovuto a diversi fattori

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Il settore primario si trova di fronte ad una nuova e profonda rivoluzione. Le nuove tecnologie promettono di modificare sempre più il modo di “fare agricoltura”, con l’obiettivo di ottimizzare l’uso dei fattori produttivi a vantaggio del reddito degli agricoltori e dell’ambiente.
L’Agricoltura di Precisione è una strategia di gestione aziendale che usa le tecnologie dell'informazione per acquisire dati che portino a decisioni finalizzate alla produzione agricola. Lo scopo è quello di mettere in sintonia la gestione del terreno e delle colture con le specifiche esigenze di un campo eterogeneo al fine di migliorare la produzione, minimizzare i danni ambientali ed elevare gli standard qualitativi dei prodotti agricoli.  

Elementi di criticità

Tuttavia, la diffusione in Italia del precision farming è molto limitata. Questo è dovuto a diversi fattori, come la dimensione ridotta delle aziende agricole, che rende difficile sostenere investimenti per l'acquisto di nuovi mezzi, l’età media alta degli agricoltori, la vetustà del parco macchine, a cui si aggiungono anche problemi strutturali come la mancanza di collegamenti internet nella aree rurali (non completa diffusione di banda larga e banda ultra larga).
Per esempio, vediamo la situazione della meccanizzazione nel nostro Paese. Essa è molto spinta con parco macchine agricole composto da oltre 1.700.000 trattrici. La consistenza è oggettivamente imponente: se consideriamo che il parco trattrici mondiale è stimato dalla Fao in oltre 27 milioni di unità, l’Italia risulterebbe coprire da sola il 6,3% del totale dei trattori presenti sul pianeta e sarebbe superata solamente dagli Usa e dal Giappone. Considerando la ridotta superficie arabile e il grande numero di trattori, la superficie dominata da un trattore è una delle più basse al mondo.

Per contro l’Italia è anche il terzo produttore al mondo di trattori e di macchine agricole alle spalle solamente della Germania e degli Usa. La situazione è riportata schematicamente nella tabella (di seguito riportata) dove viene evidenziato il rapporto tra meccanizzazione, superficie e numero di aziende dei Paesi più meccanizzati al mondo (Fonte: www.NationMaster.com). 

Dall’analisi dei numeri riportati in tabella si evince che un forte e necessario ammodernamento della nostra agricoltura passa attraverso una graduale sostituzione delle macchine vetuste con altre tecnologicamente avanzate; ma è necessario anche prevedere un aumento della superficie “dominata” da ogni singola macchina. Ciò consentirebbe di ridurre il periodo di ammortamento della macchina con vantaggi in termini economici e di sostituzione più veloce delle macchine stesse in linea con il tumultuoso progresso tecnologico in atto. Per tale finalità gli acquisiti collettivi ed il ricorso al contoterzismo sono due possibili strade da indagare.