pubblicato il 30 novembre 2012

L’Italia affoga mentre sconta ancora gli effetti della siccità

30 novembre 2012, a Padova premi Nobel ed economisti dibattono sul tema “acqua”

   L'Italia affoga mentre sconta ancora gli effetti della siccità, queste bizzarrie climatiche invocano ancora giustizia: opere necessarie per laminare le piene dei fiumi e un piano irriguo nazionale". Lo afferma Coldiretti Veneto alla vigilia del convegno in programma il 30 novembre a Padova promosso dall'assessorato regionale all'agricoltura che anticipa con presenze di esperti mondiali, come il premio Nobel Daniel Little Macfadden e l'economista Edward Luttwak, l'anno internazionale dell'acqua.

   Legati a doppio filo con Chicago. "Il tema delle variazioni del clima nelle sue varie espressioni non teme distanze - ricorda Coldiretti - l'estate siccitosa di quest'anno ha castigato il nord est quanto gli Stati Uniti al punto che l'opinione pubblica ha avuto modo, visti gli innumerevoli danni alle colture estensive, di sapere che l'impennata del costo dei cerali aveva a che fare con le quotazioni americane: è a Chicago, infatti, che si determina il prezzo di grano, mais e farine. Una dipendenza che fa pensare subito alle speculazioni e a mille interessi che gravitano sull'agricoltura italiana.

   Dalla UE gli aiuti per la tutela delle risorse idriche in agricoltura. Tra il dire e il fare c'è di mezzo l'Oceano, dunque, anche se per il settore primario l'orizzonte degli aiuti per uscire dall'empasse è sempre l'Unione Europea. Bruxelles, però, attraverso il Programma di Sviluppo Rurale prende atto della tutela delle risorse idriche in agricoltura solo dopo l'approvazione dell'Healtk Ceck della Politica Agricoltura Comunitaria, cioè nel 2009. Da quell'anno la priorità individuata a livello comunitario ha stimolato gli imprenditori e consentito loro sia la riconversione che l'ammodernamento degli impianti, riuscendo in alcuni casi a completare in alcuni casi gli interventi ai fini della tutela quantitativa.

   Stagione invernale sempre a rischio per il Veneto. Prima di allora questi investimenti non rientravano tra gli obiettivi primari delle misure strutturali, tant'è che la Regione del Veneto ha destinato il 17,5% del fondo recato per le "Nuove Sfide" (dato riferito allo stato di attuazione 2011) alla gestione delle risorse idriche, per un importo complessivo pari a 8,3 milioni d euro. Se si considerasse anche l'ultimo bando del Programma di Sviluppo Rurale, a valere sulla misura 121 conclusosi a marzo 2012, il dato risulterebbe sicuramente maggiore. Se nei periodi estivi si manifesta sempre più il deficit delle infrastrutture irrigue che richiedono una pianificazione di copertura territoriale soprattutto nelle aree di bonifica storicamente indenni, nella stagione invernale la nostra regione si conferma l'Olanda d'Italia. Coldiretti precisa che pur avendo messo in salvaguardia idraulica una superficie pari a 1 milione 178 mila ettari, ovvero tutta la pianura e una parte significativa della collina, ben 538 mila ettari restano a rischio inondazione nel caso di tracimazione dei corsi d'acqua. Il 16% è al di sotto del livello del mare e il 31% sarebbe sicuramente allagato senza il pompaggio delle 317 idrovore.

   Necessario rimuovere gli ostacoli che impediscono l'utilizzo delle cave dismesse come invasi. In questo caso la programmazione riguarda gli ambiti dell'Alta Pianura interessati dalle attività di cava, dove è nota da tempo l'opportunità di recuperare queste realtà dismesse come serbatoi, ai fini della tesaurizzazione dell'acqua e della laminazione delle piene. Sono peraltro altrettanto conosciute le problematiche tecniche e giuridiche connesse con questa possibilità importante per il territorio regionale. "Il tema va sicuramente affrontato con maggiore convinzione politica - sottolinea Coldiretti - rimuovendo, se necessario, con interventi legislativi gli ostacoli che non hanno consentito finora lo sviluppo di questa progettualità".

   Giusto riconoscimento agli agricoltori che danno il loro terreno in situazioni di pericolo alluvione. Lo stessa determinazione serve anche per la realizzazione di bacini di espansione in insediamenti rurali che possono convivere con il pericolo di alluvione solo al giusto riconoscimento del danno sopportato per salvare centri urbani e storici nonché l'intera collettività. "Con questi presupposti l'agricoltura del Veneto - conclude Coldiretti - sarà pronta ad affrontare non solo l'anno internazionale dell'acqua ma anche quelli a venire essendo in grado di risparmiare e gestire al meglio un bene che appartiene a tutti".

Fonte: Coldiretti Veneto