pubblicato il 27 luglio 2023

L'Italia e la politica del caldo

L'appello di 92 scienziati ai media: parlate delle cause della crisi climatica e delle sue soluzioni.

TAGS: Clima, Cambiamento climatico, Riscaldamento climatico

27 luglio, la rivista Scienza in rete pubblica il seguente appello:

Esce la Lettera aperta ai media italiani in cui 92 scienziati e ricercatori delle più importanti istituzioni scientifiche italiane, tra cui il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, lanciano un appello ai giornalisti, chiedendo loro di parlare delle cause della crisi climatica - le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili - e delle sue soluzioni - la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas, e la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili.

Come avverte la lettera, «omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore». I firmatari dell’appello dichiarano di ritenere propria responsabilità, come cittadini italiani e membri della comunità scientifica, avvertire chiaramente di ogni minaccia alla salute pubblica. E ricordano che è dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate.

Così continua l’appello: «Il mese di giugno 2023 è stato, a livello globale, il più caldo da quando si registrano le temperature […]. Ondate di calore, alluvioni, siccità prolungate e incendi sono solo alcuni dei segnali dell’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici nei nostri territori. Tuttavia, i media italiani parlano ancora troppo spesso di “maltempo” invece che di cambiamento climatico. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni».

Così si conclude la lettera: «Siamo ancora in tempo per scegliere il nostro futuro climatico. Siamo ancora in tempo per scegliere un futuro sostenibile che metta al primo posto la sicurezza, la salute e il benessere delle persone, come previsto dagli obiettivi europei di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 e di neutralità climatica al 2050. Possiamo farlo anche grazie a una corretta comunicazione e alla cooperazione tra noi tutti».

Gli effetti che le ondate di calore hanno sulla salute umana sono molteplici e particolarmente gravi in Italia. Dei circa 61.000 decessi in più attribuibili all’ondata di calore del 2022 in Europa, 18.000 si sono verificati in Italia: quasi un terzo del totale, a dispetto del fatto che la popolazione italiana rappresenti solo un decimo della popolazione considerata. Per motivi che non sono ancora chiari, le donne sono più vulnerabili alle ondate di calore, con il 63% del totale delle morti in eccesso; inoltre è particolarmente suscettibile la popolazione anziana.
Non è ormai più possibile ignorare il ruolo e i danni del cambiamento climatico sul benessere della nostra specie. Il caldo ha conseguenze rilevanti per la salute, e gli epidemiologi ne misurano gli effetti con la abituale pazienza e cautela.
Ma con il passare degli anni - visto che praticamente l’anno che viene è quasi sempre più caldo dell’anno che se ne va, come spiega in un articolo Jacopo Mengarelli -, il livello di allarme è salito e ci si chiede se non sia il caso di considerare le ondate di calore e gli altri eventi climatici una questione sanitaria che merita un’attenzione particolare. Paolo Vineis e Luca Carra ripercorrono le conseguenze del caldo sulla nostra salute, riprendendo i risultati di un seminario svoltosi il 10 luglio all’Imperial College di Londra sugli effetti delle ondate di calore, che ha dato utili aggiornamenti sugli impatti che il cambiamento climatico ha sulla salute umana. 

Scarica il PDF della lettera

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