pubblicato il 29 maggio 2023
Intervista impossibile alla pianta del grano
Se fossi il grano come ti descriveresti? Da dove vieni? Cosa sei diventato?
Zitti tutti, ora facciamo parlare il grano (intervista impossibile al grano, con la voce di *Pasquale De Vita, CREA Foggia).
C’era una volta la mezzaluna fertile: adesso non c’è più. Ecco io vengo la lì. Vengo da quella lingua di terra, un tempo fertile e ricca di acqua, che dall’Egitto arriva alle fenicie Tiro e Sidone per poi rivolgersi a Est verso il Tigri e l’Eufrate, tra i cui corsi d’acqua sorse il primo impero umano, quello mesopotamico. In quella terra sono cresciuto libero e spontaneo, senza cure, primitivo e rozzo, mai da solo ma sempre in compagnia di tante altre specie di piante selvatiche e dei miei genitori (Triticum spp. ed Aegilops spp.).
Poi?
Poi ho frequentato la scuola nel sud-est della Turchia durante il Neolitico, dove sono stato “addomesticato” circa 12.000 anni fa, e quando sono diventato più grande, un poco come fanno i giovani di oggi, ho girato il mondo dal Medio Oriente, mi sono spostato nei Balcani e nel Caucaso, nel Turkmenistan, nell’Europa centrale e mediterranea, nel Nord Africa e infine nell’Europa occidentale e settentrionale. In tutte queste regioni ho svolto un ruolo importante nello sviluppo dell’agricoltura e nell’insediamento delle comunità agricole che oggi godono di prosperità e benessere. Tuttavia, non posso fare a meno di ricordare il grembo materno, il luogo in cui sono stato generato, un tempo prosperoso e fertile, oggi completamente schiacciato dalla morsa degli interessi politici ed economici legati alla gestione delle acque dei grandi fiumi, che lo hanno reso povero, arido e sterile.
Ci torniamo su questa questione, ma prima ti volevo chiedere, che incroci hai avuto, insomma, qual è la tua storia genetica? Chi sono i tuoi genitori?
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*(Pasquale De Vita che ha interpretato il grano in questa intervista impossibile è il Responsabile della sede Crea di Foggia)