pubblicato il 19 giugno 2013

Orti urbani: dalla Gran Bretagna un modo alternativo per gestirli

Incredible Edible, ovvero spazi verdi, giardini sparsi per villaggi e città che diventano orti dove la gente coltiva e raccoglie

Pubblicato da Redazione Il Fatto Alimentare il 19 giugno 2013
   Lo chiamano Cibo da condividere, Norriture à partager, Food to share, ma il messaggio può essere sintetizzato in una sola parola: servitevi! È questo il concetto dell'iniziativa inglese chiamata Incredible Edible, ovvero spazi verdi, giardini sparsi per villaggi e città che diventano orti dove la gente coltiva e raccoglie liberamente frutta e verdura fresca.

   L'esperienza nasce da una idea dell'inglese Pamela Warhurst, 62 anni, che nel 2008 a Todmorden, una piccola cittadina di 15 mila abitanti nello Yorkshire, inizia a coltivare il primo propaganda garden.
È questo il nome che verrà dato ai terreni dove i volontari seminano e coltivano frutta e verdura da condividere gratuitamente con i propri concittadini. «L'idea - spiega questa intraprendente ex consigliere comunale - è quella di usare meglio terreni incolti o abbandonati, guardando in maniera creativa a quello che si ha a disposizione». 
    I vantaggi, oltre ad avere frutta e verdura di stagione a disposizione di tutti, riguardano la riqualificazione di spazi urbani marginali o inutilizzati. Si tratta quindi di qualcosa di più rispetto alla pratica consolidata degli orti urbani dati in concessione dalle amministrazioni comunali per coltivare ortaggi.

Continua......