pubblicato il 18 maggio 2012

Gli Orti Urbani, un opportunità per i più giovani e per i bambini

L'Orto acquista una valenza didattica e di terapia: educazione alla salute e all'ambiente naturale

   La necessità di ristabilire il legame dell'uomo con la terra ha portato negli ultimi anni a una riscoperta e a un "rifiorire" degli orti in ambiente urbano. Probabilmente era una necessità sopita ma non dimenticata, che si esprime in modi diversi per soddisfare le esigenze di ciascuno.

   L'impostazione più tradizionale dell'orto, un campo squadrato e ripartito con file di ortaggi, si ritrova di solito negli orti di privati che hanno a disposizione un appezzamento di terreno o nel caso degli orti sociali, che vengono affidati dai comuni a chi ne fa richiesta, in particolare pensionati e anziani.
  
   Gli orti rappresentano un'opportunità per far capire ai più giovani, ai bambini, che dal modo in cui si coltiva il cibo dipende il loro futuro; serve ad insegnare che la collaborazione è fondamentale per ottenere dei risultati, e che sono necessari tempo e pazienza.
L'orto quindi acquista una valenza didattica: educazione alla salute e alla sostenibilità ambientale. Naturalmente l'ambito privilegiato per veicolare tali messaggi è la scuola e da qui deriva l'importanza degli orti scolastici. Spesso nei giardini scolastici le dimensioni delle aiuole sono a "misura" di bambino, oppure si ricorre ad aiuole rialzate o contenute da cordoli di legno o di mattoni.

   Un metodo per coltivare diverse specie orticole in uno spazio molto ristretto: esiste. Si chiama «orto a quadretti» e l'ha inventato un agricoltore americano, Mel Bartholomew. È una soluzione adatta ai piccoli giardini, agli appezzamenti delle scuole o di ogni altra struttura che non possiede ampi spazi verdi, è facile da gestire e da far condividere ai bambini.

   L'orticoltura ed il giardinaggio vengono ormai da anni utilizzati con successo in percorsi di riabilitazione per persone affette con disabilità fisiche o psichiche. E' la cosiddetta ortoterapia (hort-therapy) sperimentata da decenni nel nord Europa ed in America e che si sta affermando anche da noi.
   Con degli accorgimenti è possibile rendere fruibile lo spazio dell'orto anche a chi ha problemi di movimento: l'orto diventa davvero per tutti. I contenitori per la coltivazione devono essere anche posti su una superficie accessibile, con pavimentazione adeguata, sufficientemente dura e drenante onde evitare cedimenti del terreno. Le aiuole rialzate permettono a chi non può piegarsi di lavorare stando in piedi o seduti.

   Per soddisfare il desiderio si dedicarsi all'orto e di sapere cosa si mangia anche di coloro che non hanno a disposizione un appezzamento di terreno, si stanno diffondendo delle soluzioni applicabili anche sul balcone o sul terrazzo. L'obiettivo è quello di diffondere la cultura degli orti cittadini negli spazi che si hanno a disposizione, attraverso soluzioni messe a punto da agronomi e designer; spesso vengono utilizzati materiali naturali o riciclati per i contenitori e si prevede l'impiego dell'energie alternative.

Simona Rizzitelli