pubblicato il 13 ottobre 2018

Vertical Farming - A Dubai, in Russia e l'Italia non è da meno

La Vertical Farming più grande al mondo a Dubai. Le città russe si nutriranno a km zero. E in Italia a Milano

TAGS: Vertical farming, Agricoltura Urbana, Aeroponica, Serre, Indoor, Fertirrigazione

La vertical farm più grande al mondo sarà costruita a Dubai.
Dubai South ed Emirates Flight Catering hanno firmato un accordo, che consentirà a quest'ultima di espandere le sue attività nel distretto aeronautico, costruendo la vertical farm più grande del mondo grazie a una joint venture con la Crop One Holdings.
La struttura, che occuperà circa 13.000 metri quadrati, rappresenta un investimento da 146,8 milioni di dirham (40 milioni di dollari). Il Memorandum di cooperazione (MoC) è un importante pietra miliare nel partenariato di lunga data che unisce le due società.
La costruzione della nuova struttura dovrebbe cominciare a inizio novembre 2018 e richiederà circa un anno per essere completata. Secondo tradearabia.com, a dicembre 2019 i primi prodotti dovrebbero essere consegnati ai clienti della Emirates Flight Catering, che includono 105 compagnie aeree e 25 lounge aeroportuali.
Una volta a regime, la vertical farm produrrà quotidianamente 2.700 kg di ortaggi a foglia di alta qualità, privi di agrofarmaci, utilizzando oltre il 90% di acqua in meno rispetto alle aziende agricole tradizionali.

Vertical farming, le città russe si nutriranno a km zero
Il fondo di venture capital TealTech sta introducendo in Russia una rete di fattorie verticali, all'interno di aree urbanizzate. Per i prossimi tre anni, è prevista la realizzazione di dieci siti per la coltivazione aeroponica di lattughe e verdure a Mosca e in altre importanti città.
La rete di vertical farming, sarà in grado di produrre ogni anno circa 1 milione di kg di produzioni orticole. La prima fattoria urbana sarà aperta a Mosca entro la fine di quest'anno. E, a partire da marzo 2019, dovrebbe entrare a pieno regime.

Travaglini Spa, c’è Milano nel futuro del vertical farming internazionale 
Per Luca Travaglini, responsabile della divisione FarmTech di Travaglini Spa, azienda leader nel settore dell’impiantistica per il settore agroalimentare – se in futuro troveremo risposte ai problemi di approvvigionamento e di sostenibilità ambientale, sarà proprio grazie alla coltivazione idroponica in Vertical Farm: serre fuori suolo chiuse, su più livelli, climatizzate e automatizzate. Per dare concretezza a questa visione l’azienda sta realizzando uno dei più grandi stabilimenti di vertical farming al mondo a Milano. 
Il vertical farming può dare risposte a molti di questi problemi. Prima di tutto c’è una popolazione che crescerà fino a 10 miliardi nel 2050, e l’urbanizzazione porterà la popolazione a vivere sempre di più nelle città. Di conseguenza ci sarà sempre una maggior richiesta da parte dei consumatori, non solo di cibo ma anche di sicurezza alimentare. Ricordiamo che ad oggi l’80% dei campi agricoli al mondo sono già utilizzati e il restante non potrà sfamare la popolazione mondiale in crescita. Punto di forza del sistema verticale è l’ambiente indoor. Si tratta di un ambiente perfettamente climatizzato e controllato, dove è possibile produrre senza utilizzo di agrofarmaci. Un altro elemento critico è lo spreco di acqua, oggi oltre il 70% dell’acqua viene destinata ad allevamento e agricoltura, mentre il consumo d’acqua per la produzione di vegetali in vertical farm è circa il 95% in meno rispetto alle coltivazioni tradizionali in campo. 

Photo source: Vertical Farming Italia