pubblicato il 29 luglio 2010

Tecniche di produzione dell'actinidia in Cile

Le tecniche agronomiche di produzione del kiwi nel Paese dell'Emisfero australe più importante dopo la Nuova Zelanda.

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  Il Cile si attesta al quarto posto come produttore mondiale di actinidia dopo Italia, Nuova Zelanda e Cina, con una produzione di 160.000 t di cui circa 130.000 t destinate all'esportazione. La coltura è stata caratterizzata da una forte espansione sino al 1988, per poi contrarsi negli anni '90, nelle aree meno vocate dal punto di vista pedoclimatico, a seguito della diminuzione dei prezzi corrisposti agli agricoltori.
Come conseguenza di ciò, sino al 2002 non si sono messi a coltura nuovi impianti né si sono sviluppate innovazioni nelle tecniche di produzione.
  Tuttavia, negli ultimi anni, i prezzi più che remunerativi pagati agli agricoltori, l'allargamento delle esportazioni in alcuni Paesi europei (Spagna, Portogallo), i piani commerciali del nostro Paese e le pressioni dei commercianti locali ed europei hanno riacceso un nuovo interesse per la coltura dell'actinidia e ciò ha determinato la realizzazione di nuovi frutteti.
  A fronte di questa situazione favorevole, tutti i maggiori vivaisti hanno aumentato la loro produzione di piante e contemporaneamente sono sorte altre nuove strutture vivaistiche. Si prevede quindi in un prossimo futuro una crescita esponenziale dell'offerta di piante. Va peraltro sottolineato che non si può prevedere se questa situazione determinerà un ulteriore aumento degli impianti né se consentirà una crescita del settore vivaistico specifico.
 
Si riportano in questa nota i principali aggiornamenti sulle tecniche di produzione rivolte a massimizzare la produzione, la qualità esteriore e le condizioni in cui arrivano i frutti al momento della commercializzazione.
  L'obbiettivo principale rimane quello di individuare le tecniche migliori per produrre un frutto fresco che presenti buone caratteristiche organolettiche al momento del consumo. Anche se i metodi di raccolta e post-raccolta sono di grande importanza, le caratteristiche qualitative potenziali del frutto si determinano nelle fasi di crescita e tutte le operazioni successive contribuiscono solo al suo mantenimento.
La messa a dimora di nuovi impianti è anche legata alla necessità di sostituire alcuni frutteti di età superiore ai 10-15 anni che stanno andando incontro a riduzioni della produzione in seguito a malattie degenerative del legno. (vedi: Carie del legno).
Tecnica colturale.
Irrigazione e nutrizione.
  Nelle condizioni ambientali cilene, caratterizzate da stress ambientali primaverili ed estati siccitose, l'irrigazione ha un ruolo fondamentale per la riuscita delle colture. Negli ultimi anni gli impianti colturali non hanno sofferto, però non è noto completamente se può essere più opportuno utilizzare un sistema di irrigazione per microaspersione o una doppia linea di gocciolatori.
  Si sta anche dibattendo se è meglio un regime di alta frequenza di irrigazione per breve tempo o uno di minore frequenza con tempi maggiori oppure un sistema misto che alterni irrigazioni brevi e frequenti a irrigazioni più lunghe.
Per quel che riguarda la concimazione, le raccomandazioni per eseguirla in modo corretto si basano comunemente sulle analisi chimiche del suolo e sulla diagnostica fogliare, sugli asporti avvenuti in base alla produzione e su verifiche visive della vigoria e dello stato della pianta.
 - Azoto: 120-180 unità somministrate in momenti diversi: 0-15% in post-raccolta e il resto ripartito per un 60% tra ottobre e novembre (8 settimane dalla cascola), un 16,5% nelle 4 settimane seguenti, un 13,5% nelle 4 successive e un 10% nelle ultime 4.
- Potassio: 140-240 unità di K2O, applicato a novembre e dicembre e una possibile applicazione in post-raccolta o in inverno. Viene applicato un 53% nelle prime 12 settimane dal germogliamento e un 47% nelle restanti 8 settimane.
- Zinco: aspersioni fogliari in prefioritura secondo le analisi fogliari (livello critico = 20 ppm).
- Magnesio: aspersioni fogliari alla fine dell'inverno per favorire "l'inverdimento", in base alle analisi visive e/o fogliari.
- Boro: non si osservano generalmente carenze da boro né riduzioni importanti del numero di semi/frutto o ridotta vigoria. Non sono mai nemmeno stati evidenziati problemi di fitotossicità.
Altre Tecniche colturali
- Potatura invernale e legatura dei tralci
- Gestione della chioma
- Regolazione della fruttificazione
- Impollinazione
- Impiego di fitoregolatori e biostimolanti
Il testo completo, può essere richiesto a:
www.fritegotto.it/contatto.cfm
Source
: MATÍAS KULCZEWSKI - Agronomo, consulente frutticolo - Cile
Relazione presentata al "Ciclo de seminarios fruticolas de actualisacion tecnico comercial - Kiwis" tenutosi a Santiago del Cile il 26 e 27 maggio 2004. Traduzione e adattamento della Dr.ssa Cristina Frabboni, DCA - Università di Bologna.