pubblicato il 25 febbraio 2013

Tappeti Erbosi

Per uso Urbano e Residenziale. Criteri di scelta delle diverse specie tra microterme e macroterme.

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   Le essenze da tappeto erboso appartengono per la quasi totalità alla famiglia delle Graminaceae. Di questo grande gruppo sistematico, comprendente circa 7.500 specie, fanno parte alcune sottofamiglie che riuniscono piante caratterizzate da un "habitus" vegetativo prostrato, meristemi basali, germogli con internodi basali corti e attitudine all'emissione di stoloni e di rizomi per la propagazione laterale.

   I parametri climatici che influenzano principalmente la distribuzione geografica delle specie da tappeto erboso sono le temperature e le precipitazioni; sono questi due elementi a definire la distinzione fra i due grandi raggruppamenti delle essenze utilizzate: le microterme e le macroterme.

   Tutte le specie utilizzate appartengono comunque alle tre primarie sottofamiglie: Festucoideae, Panicoideae, ed Eragrostoideae.

Fra i parametri distintivi delle diverse specie quelli più importanti sono:

Tessitura
  
Rappresenta la larghezza della lamina fogliare. Le pratiche colturali che maggiormente influenzano la tessitura sono l'altezza di taglio e le concimazioni. Densità di impianto e tessitura sono spesso parametri correlati: maggiore è la densità di piante e fusti sulla superficie, più fine è la tessitura.

Habitus vegetativo
  
Rappresenta la tipologia di crescita dei germogli.
I tre tipi principali di portamento sono:
 - cespitoso, quando le piante si accrescono e si espandono principalmente per accestimento, formando folti gruppi di culmi eretti;
 - rizomatoso, quando le piante si espandono in senso orizzontale attraverso i rizomi, fusti sotterranei che, crescendo lateralmente, danno luogo a nuovi individui lontani dalla pianta madre;
 - stolonifero, quando la crescita orizzontale avviene tramite gli stoloni. L'attitudine stolonifera è tipica di Agrostis stolonifera tra le microterme e delle specie macroterme.

Vediamo ora una analisi particolareggiata delle diverse specie.

Le microterme
  
Le microterme sono rappresentate dalle specie di Graminaceae da tappeto erboso nelle quali le fasi di maggiore crescita attiva si verificano durante il periodo più fresco della stagione vegetativa, quando le temperature sono comprese tra i 15° ed i 23° C; durante la stagione calda possono entrare in dormienza e subire danneggiamenti.

   Includono specie appartenenti alla sottofamiglia delle Festucoideae, per lo più piante longidiurne, nelle quali l'iniziazione fiorale deve essere preceduta da vernalizzazione ed accompagnata da notti fresche. Le infiorescenze sono solitamente panicoli ma, occasionalmente, racemi o spighe.

   Le specie da tappeto erboso utilizzate in Italia appartengono, tradizionalmente, al gruppo delle microterme. Il loro utilizzo nel nostro paese è dovuto alla tipologia climatica alla quale è riconducibile la maggior parte del territorio. Le temperature invernali raggiungono e mantengono per lunghi periodi valori prossimi agli 0° C; le estati sono caratterizzate da temperature che raggiungono o superano anche i 35° C. Le precipitazioni medie sono di 900 mm/anno, distribuite prevalentemente nel periodo autunno-primaverile.

   La situazione orografica della nostra penisola determina la presenza di situazioni estremamente diversificate tra loro: nell'ambito di un clima definito sub-tropicale, si riscontrano variazioni significative, da regione a regione, sia per quanto riguarda le precipitazioni medie annue, sia per i valori minimi e massimi delle temperature.

   Questa variabilità non limita comunque l'utilizzo delle essenze microterme, fra le quali si trovano specie con esigenze climatiche talmente diversificate da offrire una copertura del territorio pressoché completa. La scelta delle essenze deve comunque essere guidata dalla valutazione attenta delle caratteristiche delle diverse specie e cultivar per parametri quali velocità di insediamento e dinamica della densità nel tempo.

Le macroterme
  
Si definiscono macroterme le specie di graminacee da tappeto erboso che presentano un optimum di temperatura compreso fra i 27 ed i 35°C. Le temperature di base per l'accrescimento variano, secondo differenze inter ed intraspecifiche, fra gli 0° ed i 13°C, sebbene la maggior parte delle specie, al raggiungimento di queste temperature, metta in atto un meccanismo di sopravvivenza, detto "dormienza", caratterizzato visivamente dalla perdita di clorofilla nei tessuti (le piante diventano gialle e/o marroni).

   Le macroterme sono caratterizzate da un habitus vegetativo stolonifero e rizomatoso, che conferisce una aggressività nell'insediamento e nello sviluppo estremamente elevata; le conseguenze di questa attitudine sono rappresentate da una sostanziale maggiore tolleranza al traffico, da una grande aggressività verso le infestanti, da una maggiore capacità di recupero e alcune di esse (ad es. Cynodon spp.) dall'ottima adattabilità ad altezze di taglio ridotte.

   Le macroterme utilizzate per i tappeti erbosi appartengono alle sottofamiglie delle Eragrostoideae e delle Panicoideae. Le principali specie utilizzabili in Italia sono:

Genere Cynodon
  
Questo genere, comprendente una decina di specie, è uno dei più importanti e diffusi fra le macroterme. La maggior parte delle specie appartenenti al genere Cynodon utilizzate per i prati hanno avuto origine nell'Africa orientale, distribuendosi successivamente in tutte le zone a clima tropicale e subtropicale. Nelle nostre regioni, alcune di queste specie sono infestanti delle colture erbacee a ciclo primaverile-estivo.
   Cynodon dactylon (nome comune: gramigna): si tratta di una specie estremamente variabile, all'interno della quale si possono individuare ecotipi e varietà che presentano notevoli differenze per quanto riguarda colore, tessitura, densità, vigore ed adattabilità all'ambiente . L'habitus vegetativo è prostrato, con un intrico di stoloni e rizomi a formare una cotica erbosa molto fitta.
   Questa specie perenne, largamente diffusa nelle regioni temperato-umide e temperato-semiaride del globo, è caratterizzata da una eccezionale resistenza al caldo ed alla siccità; per contro, la sua tolleranza al freddo ed alle condizioni di scarsa insolazione è bassa. Per questo motivo, l'uso di C. dactylon è limitato nelle aree nelle quali alberi o altre barriere alla luce determinano la presenza di zone d'ombra; in queste situazioni la percentuale di copertura del terreno da parte delle piante diminuisce rapidamente.
   I limiti estremi della sua diffusione coincidono con le zone nelle quali le temperature minime non scendono sotto i -3/-4 °C; fino a questi valori C. dactylon è in grado di mettere in atto un meccanismo di tolleranza al freddo, che consente la sopravvivenza dei tessuti meristematici.
   Questo meccanimo, detto dormienza, inizia in autunno, non appena le temperature calano, per continuare nei mesi successivi e giungere al culmine in corrispondenza della prima gelata, dopo la quale i fusti e le foglie diventano giallo-marrone. C. dactylon si sviluppa in maniera ottimale in terreni fertili, ben drenati e di tessitura relativamente fine, con pH compresi fra 5,5 e 7,5. La sua crescita in suoli asfittici è ridotta; la tolleranza alla salinità è discreta.

Cynodon transvaalensis: è la specie a tessitura più fine e densità maggiore fra tutte le gramigne; si propaga attraverso stoloni molto sottili con internodi brevi e rizomi corti e carnosi.

Cynodon dactylon x transvaalensis: questi ibridi interspecifici naturali, dei quali esistono attualmente numerose varietà, sono stati sottoposti a lunghi lavori di selezione per ottenere genotipi con una maggiore adattabilità alle zone climatiche di transizione e con un buon grado di finezza fogliare. La loro propagazione avviene esclusivamente per via vegetativa.