pubblicato il 04 maggio 2020

Perché l’acquaponica non è considerata agricoltura biologica?

Cos’è davvero l’agricoltura biologica?

TAGS: Acquaponica, Idroponica, Fuori suolo

In questo articolo parleremo di un aspetto che forse non è chiaro a tutti, ma che è fondamentale per non creare incomprensioni sia a livello teorico che normativo: l’agricoltura biologica e la sua (errata) associazione con l’acquaponica.
Ma perché dico errata?
Avete mai letto, magari su qualche post o articolo che elogia l’acquaponica, frasi come: con l’acquaponica si ottengono prodotti naturali e biologici?
Ammettiamolo, qualche volta queste affermazioni sono state impiegate anche per le colture idroponiche.

Beh, purtroppo questa modalità d’espressione potrebbe essere interpretata male dai meno esperti di agricoltura: l’agricoltura acquaponica NON è biologica, ed il termine “biologico” è impiegato soltanto per esprimere il concetto di “naturale”, “senza uso di prodotti chimici”, ecc.

Accezione che, per dirla tutta, non corrisponde esattamente a quello che è il biologico in realtà (ma questo lo vedremo meglio nelle prossime righe).
Ciò non toglie che un’espressione del genere attira molto il consumatore attento all’ambiente, dunque il suo impiego, in questo senso, può essere giustificato.
Ritengo tuttavia necessario fare maggior chiarezza, per evitare grossi errori di valutazione non solo sull’acquaponica, ma anche sull’agricoltura biologica in generale.

Cos’è davvero l’agricoltura biologica?
La prima cosa che è necessario sottolineare è che la normativa sul biologico costituisce una garanzia di processo e non di qualità del prodotto.
Sì, perché essa si limita a descrivere tutte le attività che si possono fare e tutti i prodotti che si possono impiegare per le proprie attività di coltivazione, allevamento, trasformazione, ecc.

Questo cosa significa?
Significa che un prodotto biologico certificato sarà ottenuto con quelle modalità e con quei processi specifici, ma non c’è alcuna garanzia che il prodotto sia davvero più sano (anche se molto probabilmente lo è) o più buono di uno convenzionale.
È soltanto ambientalmente più sostenibile per i metodi di agricoltura e allevamento che si impiegano.
È vero tuttavia che si sta lavorando molto sul miglioramento della qualità dei prodotti.
Questo perché il consumatore, spesso impreparato sul concetto di Bio, si aspetta proprio questo; anche il consumatore esperto, poi, apprezzerebbe del cibo che sia anche migliore di quello convenzionale dal punto di vista organolettico e nutraceutico.

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L'articolo è tratto da www.acquaponica.blog