pubblicato il 15 dicembre 2011

Nelle città, non solo aiuole: Vegetecture, la nuova progettazione urbana

Piante ma come elemento architettonico per edifici e costruzioni in grado di contribuire a risolvere i problemi dell'inquinamento e del risparmio energetico.

    L'ultima frontiera dell'architettura green si chiama "Vegetecture" e ha l'ambizioso scopo di riportare la foresta nella città, facendola crescere in ogni spazio possibile, attraverso un processo di naturazione urbana che comprende tanto gli orti urbani e le azioni di green guerrilla, quanto vere e proprie costruzioni che inglobano le piante. Tutto insieme per contribuire a cambiare se non il volto, almeno il colore delle città.

   "L'ambiente naturale dell'uomo, quello in cui ci sentiamo davvero bene, è l'esterno, in rapporto con la natura. L'idea, però, non è quella nostalgica di tornare a vivere nella natura, ma di portare la natura nella città", spiega Maurizio Corrado, architetto e curatore della mostra itinerante "AAA - Agricoltura Alimentazione Architettura", prima rassegna che fa il punto sulla Vegetecture e riunisce progetti di architetti di tutto il mondo che si sono cimentati con questa pratica, da Emilio Ambasz a Zaha Hadid. Quarta tappa del tour della mostra, il Made Expo di Milano, dove tornerà anche nel 2012 dopo aver continuato a viaggiare ed arricchirsi.

   "Aumentando il verde, mettendolo sui tetti, sulle facciate degli edifici e negli interni, si abbattono le polveri sottili, diminuisce l'inquinamento, compreso quello elettromagnerico. Ma per raggiungere il nostro scopo - spiega Corrado - è necessario in primo luogo un cambio di mentalità. Dopo di che, c'è tutta una serie di nuove tecnologie che ci aiutano, come il verde pensile, il verde verticale o le biopiscine".

   L'obiettivo è fare in modo che architettura, design e natura dialoghino affinchè il verde non venga più considerato da architetti e designer un semplice elemento di servizio, ma vero e proprio protagonista negli edifici. Ma mentre in Francia, Germania e Corea del Sud si moltiplicano i progetti di vegetecture e gli studi che lavorano in chiave green, in Italia si va ancora a rilento.

   "Probabilmente il problema è di tipo culturale -aggiunge Corrado- l'architetto italiano è poco abituato a lavorare con le piante, anche se ora inizia ad avvicinarsi alla vegetecture perchè ormai la tendenza green è dilagata. Ma siamo ancora troppo legati al cemento e la stessa bioarchitettura ha avuto difficoltà ad imporsi". Tanti i progetti di Vegecture nel mondo. Celebri e affascinanti quelli del gruppo olandese Mvrdv che sta realizzando in Corea un quartiere davvero speciale, il "Segok Hills Gangnam", un paesaggio di case-collina rivestite di verde, armonicamente inserite nel paesaggio.

   A vedere le immagini sembrerebbe un progetto futuristico, troppo fantasioso e irrealizzabile, e invece è già in fase di costruzione. Di progettisti italiani che vadano in questa direzione si sente la mancanza, "invece da parte delle aziende è stato fatto un grande lavoro, basta pensare che quelle che producono verde verticale Made in Italy stanno facendo una concorrenza spietata alle colleghe francesi", sottolinea l'esperto. Sarà proprio il Made in Italy il protagonista della tappa londinese della mostra "AAA" nel 2012.

Fonte Adnkronos