pubblicato il 12 dicembre 2019

La legge sul mercato della Cannabis Light sta cambiando

L’11 dicembre 2019, viene approvato un importante emendamento per la coltivazione e la vendita di biomassa e dell'infiorescenza.

TAGS: Canapa Light, Agricoltura

In data 11 dicembre 2019 è infatti stato approvato un subemendamento alla legge di bilancio, a firma di Loredana De Petris e Paola Nugnes (LeU), Monica Cirinnà e Daniela Sbrollini (PD), Francesco Mollame e Matteo Mantero (M5S) che permette la commercializzazione del fiore e della biomassa. Probabilmente sarà votato con la fiducia, e quindi, a meno che non cadrà il governo, siamo quasi sicuri che passerà.

E così a decorrere dal 10 gennaio 2020, la biomassa di canapa (Cannabis sativa L.), composta dall’intera pianta di canapa o di sue parti, è sottoposta ad imposta di fabbricazione applicando al prezzo di vendita le aliquote percentuali in misura pari ad euro 12,00 per mille chilogrammi, per ogni punto percentuale (% p/p) di cannabidiolo (CBD) presente nella biomassa”. 

Queste imposte non verranno applicate a semi, fibra e canapulo di canapa
L’emendamento modifica inoltre la legge 242 del 2 dicembre del 2016, sottolineando per iscritto il sostegno e la promozione, non solo della coltivazione, ma anche quello della vendita. Inoltre, al comma 3, dell’Art.1 della suddetta legge, viene modificata la lettera a) che sostiene col nuovo emendamento la promozione alla coltura della canapa al fine di produrre e trasformare qualsiasi parte della pianta, comprese le radici, e finalmente i fiori, le foglie e le resine.

L’emendamento ammette per legge l’uso della canapa in forma essiccata, fresca, trinciata e pellettizzata; ai fini industriali, commerciali ed energetici per tutti i prodotti che non superino lo 0,5% di THC (Delta-9-Tetraidrocannabinolo).

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