pubblicato il 03 marzo 2012

La difesa del verde urbano: Endoterapia e cura degli alberi

L'Endoterapia, immette all'interno del legno, delle sostanze utili per combattere gli agenti patogeni che attaccano gli alberi.

   La difesa del verde urbano, in una società altamente industrializzata e in continua evoluzione, riveste un ruolo di primissima importanza per garantire alti livelli di qualità della vita.
   Qualunque sia il traguardo da raggiungere, che si tratti di crescita economica, progresso tecnologico o sviluppo socio - economico, non si dovrebbe mai sottovalutare il mantenimento e la cura del nostro patrimonio arboricolo, soprattutto nei contesti urbani, dove gli equilibri ambientali sono più fragili e quindi la salute dei cittadini più a rischio. 
   La tecnica dell'Endoterapia consente appunto la cura degli alberi, in maniera efficiente e sicura, senza alterazioni dei micro - ambienti circostanti la pianta stessa.

   L'Endoterapia è una tecnica che consiste nell'immissione, direttamente all'interno del legno, di prodotti utili per contrastare gli agenti patogeni che attaccano gli alberi. Così, il principio attivo, tramite il flusso xilematico, raggiungerà tutta la parte epigea della pianta, indipendentemente dalle sue dimensioni.

   Come sopra esposto, il metodo presenta subito dei vantaggi evidenti come:

 1) Impatto ambientale prossimo allo zero rispetto ai metodi di cura tradizionali (irrorazione o nebulizzazione). Infatti, il principio attivo è iniettato all'interno della pianta senza entrare in contatto con l'atmosfera, dal serbatoio liquido dell'apparecchio direttamente ai vasi xilematici della pianta;
 2) Rispetto degli insetti utili. Il principio attivo colpisce direttamente l'agente patogeno (che sia insetto o micro-organismo) dall'interno della pianta, pertanto gli insetti utili che vivono nell'ambiente circostante l'albero trattato, non risentono in alcuna maniera dell'intervento;
 3) Dosi ridotte. Il fatto che non vi siano dispersioni in atmosfera, comporta l'impiego di quantità minori di principio attivo, con ingenti risparmi anche di acqua;
 4) Indipendenza dalle condizioni meteo. Sebbene la scarsa illuminazione solare e l'umidità dell'aria rallentino il flusso xilematico e, quindi la salita del principio attivo all'interno della pianta, gli agenti meteorologici, come pioggia e vento, non interferiscono sull'azione del principio attivo. Infatti anche se dopo il trattamento si dovessero presentare delle perturbazioni, il prodotto non sarebbe dilavato;
 5) Efficacia indipendente dalla dimensione degli alberi;
 6) Aspetto economico e durata del trattamento. Il singolo intervento endoterapico sarà sicuramente più caro rispetto ai metodi tradizionali, però mentre un trattamento endoterapico è sufficiente per una stagione (minimo), con i metodi tradizionali sono necessari almeno 2 o 3 interventi l'anno.

   Logicamente il metodo presenta anche dei punti deboli:
Iil fatto di forare il tronco per immettere la soluzione, significa fare delle ferite alla pianta e pertanto diventa un aspetto fondamentale la professionalità dell'operatore:
 a) utilizzo di materiale adeguato (ad esempio particolare attenzione deve essere posta nel tipo di trapano e punte da utilizzare per forare il legno);
 b) ridotto diametro dei fori (3 - 3.5 mm);
 c) ridotta profondità dei fori (devono essere interessati i primi due/tre anelli annuali di crescita);
 d) disinfezione dei fori e di tutto il materiale andato a contatto con il legno della pianta prima di trattarne un'altra;
 e) utilizzare basse pressioni degli apparecchi onde evitare la rottura dei vasi xilematici.
   In merito al punto e), occorre a questo punto precisare che esistono vari metodi per la pratica del metodo endoterapico (Metodo ArboProf, ArboCap, Technogreen, Sidewinder, Arbojet, ecc.)1, qualsiasi esso sia è importante operare con pressioni degli apparecchi che non superino i 2 bar: infatti, valori superiori possono interferie con le strutture cellulari xilematiche, causando danni irreversibili.

Conclusioni e Aspetti evolutivi

   Quello che dovrebbe essere chiaro è che, dal punto di vista economico e sociale, la non cura di un albero malato, per un'amministrazione pubblica, comporta prima o poi l'abbattimento dell'albero e quindi la sua sostituzione con un nuovo esemplare. Pertanto monetariamente tutto questo ha un peso nettamente maggiore rispetto al singolo intervento endoterapico senza considerare poi il bilancio della CO2: la quantità di anidride carbonica assorbita (e quindi di ossigeno emesso in atmosfera) da una pianta adulta (di cui le città in Italia sono ricche) è molto maggiore rispetto a quella di una nuova pianta messa in posa.

Dopo quanti anni il nuovo individuo può raggiungere i livelli di assorbimento di CO2 di una pianta matura?

   La tecnica endoterapica oltre ad essere utilizzata contro i principali agenti patogeni degli alberi2, può trovare applicazione anche per la somministrazione di sostanze nutritive, in caso di alberi deperiti, e di sostanze regolatrici della crescita.
    Di particolare interesse risultano le applicazioni con Fosfito di Potassio, in grado di stimolare i meccanismi difensivi delle piante e attivare le attività metaboliche; da non sottovalutare sono gli interessanti risultati che si stanno ottenendo su alberi da frutta con applicazioni appunto di fosfiti di potassio.

Dott. Agronomo Marco Ciofini
Email: m_ciofini@hotmail.com
cell: 340.9390397

1 Accanto a questi metodi a Pressione o micropressione, ne esistono anche altri ad Assorbimento naturale, cioè che sfruttano la normale capacità di assorbimento della pianta legata al flusso traspiratorio. La pecca di questi ultimi è il lungo tempo necessario per il singolo trattamento e la forte dipendenza dall'andamento meteorologico.

2 Riportiamo alcuni esempi: Cameraria Ohridella dell'Ippocastano, Processionaria del Pino, Phytophthora cinnamoni dell'Araucaria, Afidi delle Conifere, delle Quercie, del Tiglio, del Faggio, Cancro del Cipresso, Galerucella dell'Olmo, Rhychophorus Ferrugineus delle Palme, ecc.