pubblicato il 18 luglio 2012

La coltivazione dello zucchino: azoto e fertirrigazione

E' una coltura molto esigente. Con la fertirrigazione si possono migliorare le produzioni e ridurre le dosi.

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     Lo zucchino è una specie orticola con elevate esigenze nutritive. La sua produttività è strettamente legata alla fertilità del terreno e in particolare alla disponibilità di sostanza organica. La concimazione azotata influenza le rese produttive di questa coltura e in molti casi mostra di avere conseguenze anche sulle caratteristiche qualitative quali acidità, colorazione e sostanza secca.
   Il rispetto dei codici di buona pratica agricola impongono la riduzone delle perdite di nitrati e fosfati per lisciviazione. Per fare ciò, le immissioni totali di elementi nutritivi (compresa la mineralizzazione del suolo) dovrebbero essere pari agli elementi nutritivi esportati nel raccolto, più quelli immagazzinati nella vegetazione, nel suolo e nella biomassa delle piante. Il bilancio degli elementi nutritivi fuoriusciti rispetto alle immissioni deve essere attentamente calcolato ed ottimizzato.
   Tali norme prevedono quindi di selezionare e applicare azoto, potassio e fosforo in base ai seguenti criteri:
 - effettuare analisi chimiche del terreno prima dell`applicazione;
 - determinare i livelli di azoto, potassio e fosforo disponibili nel terreno rispetto ai valori ottimali in base al tipo di terreno e i tempi di applicazione.
 - scegliere il fertilizzante idoneo in base alle caratteristiche chimico-fisiche del terreno.

Analizzare i terreni e obiettivi chiari
   Un contenimento della dose di azoto può essere giustificato anche dalla necessità di ottenere un prodotto più apprezzato dai consumatori.
Prima di procedere alle concimazioni, occorre quindi analizzare il suolo per rilevare il livello d`azoto disponibile prima del trapianto e durante la crescita delle colture. La quantità totale d`azoto andrebbe suddivisa e applicata in varie fasi durante tutto il ciclo colturale, in base al fabbisogno della coltura.
   L`irrigazione, ove possibile, aumenta la capacità di assorbimento degli elementi nutritivi. Garantendo le migliori condizioni colturali, come l'irrigazione, una preparazione ottimale del terreno, un adeguato controllo delle erbe infestanti, ecc., si può massimizzare il rendimento degli elementi nutritivi.
Per il calcolo della dose corretta di concime occorre fare riferimento alla produttività della coltura impiantata. Alle asportazioni bisogna sottrarre la dotazione del terreno.

Le asportazioni
   Considerati i vari livelli di asportazione fissati dal codice di buona pratica agricola per le zucchine, occorre fare alcune considerazioni: per esempio, per livelli di produzione di 40 t/ha dosi di 180 kg di N, 80 kg di P2O5 e oltre 400 di K2O sono realistici.
   Recenti esperienze sperimentali condotte in Sud Italia, con due diversi livelli di nutrizione azotata (80 e 160 unità di azoto ad ettaro) distribuiti tramite fertirrigazione in coltura protetta, che sono stati messi a confronto sulla varietà a frutto scuro, varietà President.
   I terreni del Metapontino, risultano abbastanza dotati in sostanza organica e le asportazioni per una produzione di 44 t/ha sono state stimate in: 170 kg di N, 71 kg di P2O5, 395 kg di K2O, 365 kg di CaO, 51 kg di MgO.
   Gli interventi settimanali di fertirrigazione sono stati alternati a interventi irrigui, distribuendo complessivamente 4.400 m3/ha di acqua in 45 somministrazioni, con volumi irrigui variabili da 40 a 160 m3/ha.
Dai risultati è emerso che la distribuzione di 160 unità di azoto ha consentito produzioni più alte rispetto a quella di 80 unità di azoto (rispettivamente 58 e 47,4 tonn/ha), confermando le elevate esigenze nutritive di questa coltura.
   Pur tuttavia, solo nelle raccolte più tardive la dose maggiore di azoto ha consentito di raccogliere di più, indicando che, nelle condizioni pedoclimatiche in cui è stata effettuata la sperimentazione, un livello sufficiente di concimazione azotata potrebbe essere rappresentato da 80 unità di azoto, mentre solo nella fase conclusiva del ciclo sarebbe opportuno incrementare gli apporti.
   D`altra parte in fase tardiva lo zucchino presenta frutti con pezzatura difforme, più grandi e poco apprezzati dal consumatore e dal mercato.
   Tutto ciò conferma che le elevate esigenze in azoto dello zucchino generalmente non possono essere soddisfatte dalla fertilità naturale del terreno, ma che dosi non eccessive di fertilizzante azotato distribuite con la fertirrigazione lungo tutto l`arco produttivo della coltura consentono rese adeguate e soddisfacenti.

Perdite di nitrati per lisciviazione
   Riguardo invece al rischio di perdita di nitrati per lisciviazione, l'analisi del terreno effettuato dopo la raccolta ha mostrato che il bilancio dell'azoto non è stato modificato. Il fatto che solo le ultime raccolte si sono avvantaggiate della dose maggiore di concimazione azotata suggerisce che potrebbe essere sufficiente intervenire aumentando la concimazione solo nella fase conclusiva del ciclo.
   Il bilancio dell`azoto del terreno effettuato dopo la raccolta, con l'analisi dei nitrati nel suolo e l'azoto asportato mostrano che la coltura ha utilizzato efficientemente gli apporti di azoto, senza determinare lisciviazioni e perdite di nitrati nell`ambiente, confermando la validità, soprattutto nei suoli tendenzialmente sabbiosi, della distribuzione dei concimi azotati in fertirrigazione.
   Nella prova la concimazione azotata ha avuto anche un sensibile effetto sugli indici dello stato nutrizionale della pianta. Ciò significa che sarebbe possibile razionalizzare gli interventi, tramite opportune analisi fogliari, con positivi effetti sulla dimensione, sul contenuto minerale dei frutti (azoto e nitrati) e anche su alcuni parametri qualitativi (acidità e sostanza secca).