pubblicato il 22 giugno 2014

La PAC deve occuparsi meglio dell'acqua

Condizionalità e sviluppo rurale così non bastano. Lo sostiene la Corte dei conti europea, in seguito a una relazione di valutazione.

   Una relazione speciale della Corte dei conti europea (n. 4/2014, "L'integrazione nella Pac degli obiettivi della politica Ue in materia di acque: un successo parziale") rileva che l'Ue è riuscita solo in parte a integrare nella Politica agricola comune gli obiettivi della politica europea materia di acque.
   L'audit ha evidenziato debolezze nei due strumenti (la condizionalità e lo sviluppo rurale) usati per integrare nella Pac le questioni relative alle risorse idriche e ha individuato ritardi e debolezze nell'attuazione della direttiva quadro sulle acque.

La valutazione su condizionalità e fondo rurale
   L'audit della Corte ha dunque esaminato se gli obiettivi della politica Ue in materia di acque trovino riscontro effettivo ed efficace nella Pac, a livello sia strategico sia di attuazione.
   Sono stati analizzati i due strumenti utilizzati per integrare nella Pac gli obiettivi della politica UE in materia di acque: la condizionalità, un meccanismo che subordina determinati pagamenti della Pac al rispetto di specifici requisiti ambientali, e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, che fornisce incentivi finanziari per azioni che vanno al di là di quanto richiesto dalla normativa obbligatoria per migliorare la qualità delle acque.
   L'audit ha rilevato che entrambi hanno sinora avuto un impatto positivo sul conseguimento degli obiettivi di miglioramento della quantità e qualità delle risorse idriche, ma che tali strumenti sono limitati in rapporto alle ambizioni della Pac e agli ancor più ambiziosi obiettivi stabiliti dai regolamenti Pac per il periodo 2014-2020.
   La Corte ha concluso anche che vi è scarsa conoscenza, a livello Ue e negli Stati membri, delle pressioni esercitate dalle attività agricole sulle risorse idriche e della loro evoluzione nel tempo.

Le raccomandazioni di Lussemburgo
   Sulla base di quanto riscontrato, la Corte raccomanda che:
 - la Commissione dovrebbe proporre le modifiche necessarie degli attuali strumenti (condizionalità e sviluppo rurale) o, se necessario, nuovi strumenti capaci di rispondere agli obiettivi più ambiziosi relativi all'integrazione nella Pac degli obiettivi della politica Ue in materia di acque;
 - gli Stati membri dovrebbero ovviare alle debolezze evidenziate in rapporto alla condizionalità e migliorare l'uso dei finanziamenti per lo sviluppo rurale per meglio rispondere agli obiettivi della politica Ue in materia di acque;
 - la Commissione e gli Stati membri devono porre rimedio ai ritardi nell'attuazione della direttiva quadro sulle acque e migliorare la qualità dei piani di gestione dei bacini idrografici descrivendo le singole misure e rendendole sufficientemente chiare e concrete a livello operativo;
 - la Commissione dovrebbe fare in modo da disporre di informazioni che consentano di misurare l'evoluzione delle pressioni esercitate dalle pratiche agricole sulle risorse idriche, mentre agli Stati membri stessi viene chiesto di fornire dati sulle risorse idriche in maniera più tempestiva, affidabile e coerente.

Source: Europarlamento24