pubblicato il 18 gennaio 2013

Il vaso del futuro sparisce nella terra. Progetto Eco Pot a Pisa

Vasi biodegradabili, economicamente competitivi e capaci di nutrire anche la pianta

   Hanno da poco ricevuto un finanziamento a fondo perduto dalla comunità europea di quasi 600mila euro per un progetto che porterà alla realizzazione di una vera e propria novità nel settore vivaistico, il vaso biodegradabile. L'idea arriva dal direttore del vivaio Sandro Bruschi, Renzo Spagnesi, che in questo momento di crisi economica crede che il settore che alimenta gran parte dell'economia pistoiese, il vivaismo, debba innovarsi verso l'ecosostenibilità.

    Le aziende del nostro territorio esportano in tutto il mondo - racconta Spagnesi- solo la nostra azienda serve ben 65 paesi anche molto lontani dall'Italia.
   Il momento dell'espianto dalla terra e dell'invasatura rappresenta da sempre un trauma per le piante, così due anni fa ho pensato alla creazione di un vaso che una volta impiantato nel terreno possa scomporsi in maniera del tutto autonoma e nel contempo rilasciare alla pianta delle sostanze terapeutiche per mantenerla organicamente perfetta ed evitarle lo stress da reimpianto.
   I vantaggi sono molteplici per chi lavora nel settore ma anche per l'ambiente stesso - ha aggiunto Spagnesi-: da una parte si elimina il passaggio dal vaso al terreno per agli addetti ai lavori e dall'altro si evita lo smaltimento di centinaia di vasi in plastica che quotidianamente vengono usati nelle aziende del settore.

   Questo è uno dei tanti progetti eco sostenibili che la nostra azienda sta portando avanti - specifica Renzo Spagnesi. Da più di un anno ad esempio stiamo sperimentando terrici in cui la torba è stata sostituita o parzialmente o totalmente con prodotti degli scarti dei frantoi oleari. Prenderà il via in questi giorni la sperimentazione per la realizzazione del vaso biodegradabile seguita sia dal vivaio Sandro Bruschi ma anche da altre 10 aziende del territorio che hanno aderito all'ambizioso progetto supportati dalla Coldiretti.

   Impegnati nella ricerca della formula perfetta che porterà alla realizzazione del prototipo definitivo ci saranno tre docenti di Ingegneria Chimica dell'Università di Pisa, un'agronoma del dipartimento di biologia cellulare ed ambientale di Perugia ed esperti del Consiglio nazionale delle ricerche italiano (CNR).
   Il prototipo definitivo, che si chiamerà Eco Pot, sarà pronto entro la fine del 2014 al termine delle diverse sperimentazioni con un contrassegno che lo distinguerà come produzione tutta pistoiese.

Fonte: La Nazione