pubblicato il 20 novembre 2010

Green jobs, in arrivo 4 mln di posti di lavoro

Agronomi, Eco avvocati, Manager energetici, Chimici, Designer eolici e assicuratori ambientali, ecc......

   Agronomi, eco avvocati, manager energetici, chimici, agronomi, designer eolici e assicuratori ambientali. Queste figure professionali sono solo alcune dei quattro milioni di nuovi posti di lavoro che, nel mondo industrializzato (perché nei Paesi in via di sviluppo potrebbero essere di più), costituiranno presto l'offerta occupazionale dei ‘green job', cioè i lavori verdi legati allo sviluppo sostenibile. Posti che si aggiungeranno agli 11 milioni già esistenti.
   A rivelarlo è il rapporto Green Job: Towards Decent Work in a Sustainable, Low-carbon World, realizzato da due agenzie delle Nazioni Unite, l'Unep (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente) e l'Oil (Organizzazione internazionale del Lavoro), presentato a Milano durante il convegno internazionale del progetto Gjusti "Progettare, lavorare, pensare il futuro della Terra".
   Un rapporto che propone una ricetta semplice per uscire dalla crisi: coniugare l'aumento dell'occupazione con la tutela dell'ambiente. Puntando non solo su nuovi tipi di mestieri ma anche sul riadattamento delle competenze professionali. I settori più gettonati? L'agricoltura, l'industria, i servizi, la pubblica amministrazione, l'approvvigionamento energetico, l'edilizia e i mezzi di trasporto.
   Grandi, secondo il rapporto, le stime di crescita, ma a patto che gli investimenti continuino a seguire il trend positivo attuale, situazione che li porterebbe a raddoppiare entro il 2020. Il mercato globale di prodotti e servizio per l'ambiente dovrebbe passare, infatti, dagli attuali 1.370 miliardi di dollari l'anno a 2.740 miliardi.
   Un esempio positivo arriva dalla Germania, dove l'investimento in tecnologie ambientali è quadruplicato e toccherà, nel 2030, il 16 per cento del totale della produzione industriale, con una occupazione che sorpasserà quella delle grandi industrie di macchine utensili e dell'auto. Espansione che va forte anche negli altri continenti: negli Stati Uniti le tecnologie pulite sono il terzo maggiore settore mentre in Cina gli investimenti sono raddoppiati, diventando il 19 per cento del totale.
Fonte:Affari italiani 17 novembre 2010