pubblicato il 10 settembre 2020

Grazie anche alle sue serre hi-tech l'Olanda è il secondo esportatore di cibo al mondo

Il segreto del successo olandese è la collaborazione tra Aziende, Ricerca ed Amministrazione pubblica

TAGS: Colture protette, Serre, Olanda, Ricerca scientifica

Partiamo da un dato: nel 2019 l'Italia ha importato dall'Olanda circa 62mila tonnellate di pomodori da mensa. Il caso non è isolato, visto che ogni anno arrivano dai Paesi Bassi svariate migliaia di tonnellate di pomodoro. Il paradosso è che l'Olanda, a differenza dell'Italia, non è un paese dal clima favorevole alla crescita di questo ortaggio. Il segreto sta nelle serre, che grazie al controllo del clima e all'illuminazione artificiale, riescono a produrre tutto l'anno, garantendo alla GDO prodotti di qualità, standardizzati e dal basso costo.

Ma è l'Olanda nel suo complesso ad essere un gigante quando si parla di agricoltura. A livello globale i Paesi Bassi hanno esportato nel 2015 ben 82,4 miliardi di dollari in prodotti alimentari (il doppio dell'Italia). Sono superati in classifica solo dagli Stati Uniti, che però hanno una superficie 270 volte superiore a quella del piccolo Stato Nord europeo. Gli olandesi eccellono non solo nelle colture protette, ma anche nella produzione di sementi orticole (controllano un terzo di un mercato globale da 1,7 miliardi di dollari), e nella produzione di uova e latte.

"Il segreto del successo olandese è racchiuso nel triangolo d'oro, cioè la collaborazione tra imprese, amministrazione pubblica e settore della ricerca", spiega Cecilia Stanghellini, ricercatrice italiana che ormai da trent'anni lavora e insegna all'Università di Wageningen, considerata a livello globale il polo d'eccellenza della ricerca in agricoltura. Intorno a Wageningen si concentrano aziende e startup che collaborano per il progresso del settore primario.

Cecilia Stanghellini ha una lunga esperienza nel campo delle colture protette. Potete trovare la sua relazione (insieme a tutte le altre) al "Convegno sulle serre 2.0" che si è tenuto all'Università di Bologna il 13 febbraio 2018. CLICCARE QUI

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