pubblicato il 19 marzo 2013

Efsa pubblica la relazione annuale sui residui di pesticidi negli alimenti

Oltre il 97% dei campioni di cibo analizzati a livello europeo contiene residui di antiparassitari entro i limiti ammissibili.

   Il più recente programma di test sui pesticidi negli alimenti disponibile a dimensione europea ha evidenziato che oltre il 97 % dei campioni conteneva livelli di residui entro i limiti ammissibili, dichiara oggi l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
La relazione europea sui residui di pesticidi negli alimenti ha valutato anche l'esposizione umana attraverso la dieta e ha concluso che i residui chimici presenti negli alimenti analizzati non costituiscono un rischio a lungo termine per la salute dei consumatori. La valutazione dell'esposizione a breve termine attraverso la dieta ha escluso un rischio per i consumatori nel 99,6 % dei campioni alimentari.

   La quarta relazione annuale, pubblicata il 12 marzo 2013, fornisce una panoramica sui residui di pesticidi riscontrati negli alimenti nel 2010 nei 27 Stati membri dell'UE, oltre che in Islanda e Norvegia[1]. Nell'ambito di questa analisi, l'EFSA ha sperimentato un approccio innovativo per il calcolo dell'esposizione attraverso la dieta noto come "valutazione del rischio cumulativo". Diversamente dalle tecniche consolidate, che valutano i residui di pesticidi singolarmente, questo approccio considera gli effetti potenziali dell'esposizione multipla a diverse sostanze chimiche che possiedono proprietà tossicologiche simili.

   Il responsabile dell'unità Pesticidi dell'EFSA, Herman Fontier, ha dichiarato: "Questa relazione annuale sui residui di pesticidi offre importanti raccomandazioni per migliorare il monitoraggio a livello sia nazionale sia di UE. Ciò garantirà che i gestori del rischio possano disporre delle informazioni più accurate e pertinenti in base alle quali assumere decisioni."

Per leggere tutto il comunicato sul sito dellEFSA, cliccare QUI