pubblicato il 12 ottobre 2012

Da azoto organico ad azoto nutrimento per le piante

Cinetiche di mineralizzazione. Come e quando questo accade

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   Le piante assorbono l'azoto in forma inorganica, ecco perché c'è bisogno del lavoro dei microrganismi per trasformare la frazione organica dei fertilizzanti.

Ma in quanto tempo e in che modo questi microorganismi trasformano i concimi in "cibo" per le piante?
   Per scoprirlo possiamo usare le cinetiche di mineralizzazione che verificano "tempi e caratteristiche" della trasformazione dell'azoto organico in inorganico. Attualmente si usano due metodi: quello delle curve di mineralizzazione dell'azoto nel suolo e le curve di biomassa cumulata con le piante.

   L'attività dei microrganismi è influenzata da diversi fattori, tra cui molto importante è la temperatura del suolo. E' stato dimostrato invece che l'umidità del terreno non riveste un ruolo altrettanto fondamentale nel comportamento dei microrganismi, non modificando molto la cinetica di mineralizzazione dei concimi organici.

   Se si considera un concime organico a lento rilascio di origine animale, un concime organico di origine animale come la farina di sangue, ed un concime organico di siente come l'urea (l'urea è una molecola organica), grazie alle curve di mineralizzazione si nota facilmente il diverso destino dei concimi nel terreno: in condizioni controllate, mentre l'azoto di un concime organico a lento rilascio è rilasciato in 12 settimane, quello di urea e farina di sangue è rilasciato rispettivamente in una e quattro settimane.

Qualche informazione in più!

  
La metodica utilizzata per le curve di mineralizzazione si basa su una ottimizzazione del metodo di Stanford e Smith del 1972, riadattato dalla dott.ssa Benedetti nel 1983, e messo a punto dal dott. Cavani del Dipartimento di Chimica Agraria della Facoltà di Agraria di Bologna.

   Le curve della biomassa cumulata invece sono uno strumento importante per indagare se la tendenza riscontrata nel sistema suolo-microrganismi, attraverso le curve di mineralizzazione, è mantenuta anche quando nel sistema entra il fattore pianta. In questo caso il rilascio di azoto minerale nel suolo è misurato in modo indiretto attraverso la variazione della biomassa della pianta che deriva dalla variazione della quantità di azoto minerale disponibile per la pianta stessa.

Prove fatte con Fertilizzanti organici e Urea hanno portato a concludere che l'azoto ureico non è reso disponibile totalmente alla pianta ma viene perso per gasificazione e per un'azione combinata con i processi di lisciviazione.

Tratto da ILSA spa, dove il fertilizzante organico a lenta cessione è il prodotto Agrogel®.