pubblicato il 28 febbraio 2012

Coltivare nel deserto con serre di acqua salata ed energia solare

Dopo l’impianto pilota pianificato in Giordania, la Bellona Fondation stringe accordi per replicare l’iniziativa anche nell’emirato del Qatar.

   Il Sahara Forest Project, l'iniziativa lanciata da Bellona Foundation per trasformare le terre desertiche in verdeggianti aree coltivabili, compie importanti e nuovi passi avanti.
   E' di questi giorni (fine febbraio) la notizia riguardante l'accordo tra l'associazione ambientalista e la società di fertilizzanti Qafco and Chemical Company e la compagnia chimica YARA Internatonal ASA per realizzazione del primo impianto pilota in Qatar.
   La struttura di prova sarà costruita su un'area di 10.000 metri quadrati nello stabilimento della Qafco e mostrerà il potenziale "agricolo" del deserto, implementando le colture con il solo utilizzo di acqua salata ed energie rinnovabili. L'impianto sarà pienamente operativo entro dicembre 2012 e ospiterà una combinazione unica di serre d'acqua salata, solare a concentrazione e fotovoltaico, stagni per la coltivazione delle alghe e strutture d'essiccazione.

   A regime il Sahara Forest Project eviterà i problemi del sovra-sfruttamento del suolo, sia in termini di quantità di terreno utilizzato, sia in quanto localizzato in una zona che chiaramente non è in conflitto con la produzione alimentare. Le alghe sono state preferite alla produzione di biomassa tradizionale dal momento che richiedono molto meno spazio, crescono rapidamente e possono essere coltivate direttamente in acqua salata o in serre di acqua salata.
   Il Sahara Forest Project team, guidato dall'architetto Michael Pawlyn, dal designer Charlie Paton e dall'ingegnere strutturale Bill Watts, hanno già avviato la costruzione di un impianto simile in Giordania e le autorità norvegesi hanno concesso 480 mila euro per la realizzazione del centro di prova situato nei pressi della città turistica di Aqaba.

Source: Rinnovabili.it