pubblicato il 07 maggio 2016

BOOM dell’olio di oliva: raddoppiati i consumi in 25 anni

Ha conquistato il mondo: Giappone (+1.400%), Russia (+320%) e Stati Uniti (+250%), oggi terzo paese consumatore

TAGS: Olivicoltura, Olivo, Olio Extra Vergine

La dieta mediterrannea — o, meglio, il suo condimento principe: l’olio — ne ha fatta di strada.
In una sola generazione sono quasi raddoppiati i consumi mondiali di olio di oliva, con un balzo del 73% negli ultimi 25 anni che ha cambiato la dieta in molti Paesi, dal Giappone al Brasile, dalla Russia agli Stati Uniti.
Se prima — appunto ai tempi dei nostri genitori — il consumo di olio di oliva era in gran parte concentrato nei Paesi di produzione, quindi nel Mediterraneo, adesso il condimento extravergine è di moda in tutto il mondo. A quantificare l’evoluzione dei suoi consumi è un’analisi della Coldiretti nell’ambito del rapporto «Olio extra vergine di oliva italiano e consumatore mondiale» di Unaprol/Ixe.

OLIO D’OLIVA: CONSUMI NEL MONDO (MIGLIAIA DI TONNELLATE)
Paese 1990/91 2015/2016 (prev.) Differenza
Giappone: 4,0; 60,0; +1400%
Regno Unito: 6,8; 58,7; +763%
Germania: 10,3; 58,2; +465%

Stati Uniti su podio
S
e i paesi tradizionalmente produttori di olio restano ai primi due posti della classifica dei consumi (2,99 miliardi di chili di olio di oliva nel 2015 a livello mondiale) — Italia con 581 milioni di chili seguita dalla Spagna con 490 milioni di chili — la vera sorpresa è il terzo posto degli Stati Uniti, con un consumo di 308 milioni di chili e un aumento del 250% in 25 anni.
Ma la crescita dei consumi, è avvenuta in modo vorticoso negli ultimi 25 anni anche in altri Paesi, a partire dal Giappone dove l’incremento è stato del 1.400%, per un consumo di 60 milioni di chili nel 2015. Si segnalano anche la Gran Bretagna, con una crescita del 763%, a 59 milioni di chili, e la Germania che, con un incremento del 465%, raggiunge i 58 milioni di chili.

In Italia consumi stabili
La situazione è invece diversa nei paesi tradizionalmente produttori come l’Italia, dove nel corso dei 25 anni i consumi sono rimasti pressoché stabili (+8%), mentre in Grecia si è verificato addirittura un calo del 27%. L’Italia nel 2015, secondo le stime Coldiretti, ha esportato 320 milioni di chili di olio di oliva nel mondo, dei quali quasi 100 milioni diretti negli Stati Uniti.

Un segnale preoccupante in un anno in cui è venuta forte la richiesta di trasparenza sulla reale origine dell’olio contenuto nelle bottiglie vendute come italiane, tanto che il 99% dei consumatori stranieri ritiene una frode la vendita di un olio extravergine d’oliva come italiano se fatto con olive provenienti da altri Paesi, secondo l’indagine Unaprol/Ixe’.

L’Italia puo’ contare su un patrimonio di 250 milioni di ulivi ed è l’unico Paese con 533 varietà di olive e 43 oli tutelati dall’Unione Europea. Il fatturato dell’olio d’oliva - conclude la Coldiretti - sale al valore record di 3 miliardi di euro nel 2015 realizzati per oltre la metà grazie alle esportazioni.