pubblicato il 24 novembre 2013

Alluvioni: la parola agli agronomi della Sardegna

Qualsiasi studio dell’uso del suolo dovrebbe prendere in considerazione che le piogge potrebbero raggiungere punte di 600 mm/giorno e 200-300 mm in un’ora

    A proposito degli avvenimenti recenti possiamo dimostrare che non si tratta di eventi eccezionali, si tratta di piogge convettive che si verificano in particolare nelle aree orientali e meridionali dell'isola e non sono prevedibili.
   Qualsiasi studio dell'uso del suolo dovrebbe prendere in considerazione questo dato pluviometrico che può raggiungere anche punte di 600 mm/giorno e 200-300 mm in un'ora. Se si osservano i dati delle stazioni metereologiche dell'area si nota che le precipitazioni ogni anno si discostano dalla media nella misura del 100% o più. Questi fenomeni pur essendo conosciuti non sono mai stati presi in considerazione nella pianificazione territoriale.

   Tutti gli interventi nel territorio vengono eseguiti tenendo in considerazione la media della serie storica delle precipitazioni e non la precipitazione massima rilevata nel tempo.
   Le conseguenze sono visibili da tutti: fenomeni erosivi molto intensi nelle aree a forte pendenza senza alcuna sistemazione idraulica per la difesa del suolo. Le direttive regionali non prevedono l'obbligatorietà delle sistemazioni idrauliche per garantire la stabilità dei versanti.
   In Italia esistono importanti tradizioni sulle coltivazioni in collina (terrazzamenti, lunettamenti) e pianura, con sistemazioni idrauliche che durano per secoli, come avviene in Toscana e in Liguria; l'efficacia degli interventi è legata alla presenza dell'uomo nelle campagne e conseguentemente al governo del territorio.
....continua sul sito di agricoltura.it