pubblicato il 22 febbraio 2013

Aflatossine, 12,4 milioni di euro, a disposizione del Veneto.

Oltre 70 mila aziende produttrici di mais che, a seguito della siccità della scorsa estate, vedono a rischio il loro raccolto, contaminato dalle aflatossine.

    La notizia è ripresa dal sito dell'ARGAV, e viene riportata di seguito, in versione integrale. La precedo solo da una mia riflessione, mi auguro che una parte di questi soldi servano anche per migliorare le conoscenze e le infrastrutture per migliorare l'irrigazione con tecnologie irrigue più efficienti.

     La buona notizia è freschissima, risale al 18 febbraio, una volta tanto viene da Roma ed è contenuta in una lettera firmata dal ministro delle Politiche agricole Mario Catania: dall'applicazione del programma comunitario di attuazione del vecchio Obiettivo 5a sono avanzati 12,4 milioni, che ora sono messi a disposizione del Veneto.

   Quei soldi sono dell'agricoltura. Del Veneto, certo, ma del Veneto agricolo, dal momento che sono fondi stanziati per un programma comunitario che riguarda il settore primario e che devono restare in quell'ambito anche adesso che ci sono stati restituiti.
   Forti di questa certezza, quindi, CIA, Confagricoltura e Copagri del Veneto si sono rivolti al presidente della Regione Luca Zaia sollecitandolo ad utilizzare l'inaspettata sopravvenienza attiva a favore delle oltre 70 mila aziende produttrici di mais che, a seguito della siccità e delle elevate temperature della scorsa estate, vedono a rischio il loro raccolto, contaminato dalle aflatossine, ed il loro reddito.

   CIA, Confagricoltura e Copagri del Veneto chiedono l'adozione in tempi brevi di un provvedimento che metta a disposizione queste risorse direttamente delle aziende colpite dall'emergenza, permettendo loro di superare la crisi e di riprendersi sul piano economico.