pubblicato il 09 febbraio 2014

I substrati a base perlite espansa

Una risposta attuale ad ogni esigenza nella serricoltura orticola italiana.

   Per substrato colturale si intende ogni supporto di coltura diverso dal terreno in situ, costituito da più componenti, organici e/o inorganici, destinato a sostenere lo sviluppo della vegetazione allevata sotto colture protette. 

I substrati sono costituiti da variegate matrici e si suddividono in due grosse famiglie:
  - Inorganici: sono costituiti da componenti di origine minerale sia naturali sia ottenuti da processi di espansione termica. Tali substrati risultano chimicamente inerti e non prendono parte al processo di fissazione degli elementi nutritivi.
  - Organici o vegetali: sono costituiti, in tutto o in parte, da componenti chimicamente attivi e dotati di una buona capacità di scambio cationico. Concorrono allo sviluppo delle piante fungendo da accumulo e da riserva degli elementi nutritivi apportati con la fertirrigazione, trattenendoli o cedendoli a seconda delle esigenze della pianta.

   I substrati di coltivazione vengono scelti sia in funzione degli aspetti tecnici ed economici che di quelli agronomici.
Per quanto riguarda l'aspetto economico, viene privilegiato un substrato il cui costo risulta adeguatamente ammortizzabile in relazione alla capacità di conservare le proprietà fisico chimiche inalterate nel tempo.
   In relazione agli aspetti agronomici invece vengono tenute in considerazione le seguenti importanti caratteristiche:
   • proprietà meccaniche che garantiscano la stabilità dell'impianto;
   • elevato grado di porosità (non meno del 75-80%);
   • una distribuzione adeguata di aria (ossigeno) e di acqua che garantiscano una buona tenuta idrica e allo stesso tempo facilitino gli scambi gassosi nella parte ipogea della pianta (vedi tabella);
 PerliteITGraficoTab1

   • l'andamento delle curve di rilascio idrico;
   • i valori di pH compresi tra 5,0 e 6,5;
   • un ridotto contenuto in sali solubili;
   • la bassa capacità di scambio cationico;
   • la capacità di mantenere le caratteristiche originarie per colture con ciclo colturale lungo;
   • assenza di patogeni e/o sostanze bio-tossiche.

La risposta agronomica e commerciale di Perlite Italiana

 I substrati a base perlite espansaI substrati a base perlite espansa I substrati a base perlite espansa 

   La serricoltura Italiana sta attraversando un momento molto difficile: da una parte sono aumentate le difficoltà legate alla commercializzazione del prodotto, aspetto sensibilmente influenzato dall'ingresso nei mercati comunitari di prodotti agricoli provenienti dai Paesi del Nord Africa, dall'altra si sono ridotti i consumi, il che rischia di mettere in ginocchio l'intero comparto. A queste problematiche si somma infine l'elevato incremento dei costi di produzione che aumentano le difficoltà del processo di produzione.
   Anche a causa della temporanea mancanza di validi ed efficaci prodotti per il trattamento dei terreni, in grado di garantire una coltivazione sana sotto il profilo fitosanitario, la tecnica di coltivazione fuori suolo rappresenta oggi una valida alternativa che ha permesso di porre rimedio ad una delle problematiche più delicate, con soddisfacenti risultati produttivi per le aziende che lo hanno adottato.
   Grazie alle esperienze che ha maturato negli ultimi decenni, Perlite Italiana, azienda leader nella produzione di substrati di coltivazione all'avanguardia, propone una gamma di materiali come perlite pura e perlite in miscela: tutti i prodotti sono stati messi a punto con lo scopo di affiancarsi al terreno e sostituire i sistemi di coltivazione tradizionalmente utilizzati nella serricoltura.

   Nel corso degli ultimi anni si è avuto un notevole aumento della superficie di coltivazione su questi substrati: ne sono testimonianza non solo le aziende che avevano già adottano la tecnica di coltivazione fuori suolo, ma anche nuove realtà (aziende con estesa dimensione e comunque di elevata professionalità) dove l'utilizzo del substrato è stato adottato sull'intera superficie di coltivazione per continuare a produrre mantenendo elevati standard qualitativi e quantitativi, spesso perfino incrementandoli.
   La tecnica di coltivazione fuori suolo si basa sull'impiego di substrati colturali diversi dal terreno in situ, il che consente di superare i fenomeni di stanchezza del terreno, garantisce l'assenza di parassiti tellurici, e la riduzione dell'inquinamento ambientale. In questi sistemi di coltivazione il nutrimento delle piante avviene attraverso l'erogazione di soluzioni fertilizzanti ben calibrate e distribuite razionalmente nelle diverse fasi fenologiche.

   Perlite Italiana è l'azienda che, più di ogni altra, ha cercato di studiare e di mettere a punto una gamma di substrati adatti alle varie tipologie di acqua, impianti e clima e propone oggi:
Agripan 100 e Agripan 120
   Prodotti per coltivazione fuori suolo costituiti da sacchetti in PE a lunga durata e riempiti con perlite espansa pura di granulometria medio grossa (tra 2 e 5 mm il primo e da 1 a 2 mm il secondo), adatti alla coltivazione di qualsiasi coltura selezionando la dimensione ed il volume appropriati dei growbags: dal pomodoro al peperone alla melanzana, dallo zucchino al cetriolo, dalla fragola al lampone alla vite.

 I substrati a base perlite espansaI substrati a base perlite espansa I substrati a base perlite espansa 

 Agripan C e Agrilit C
    Sono substrati costituiti da una miscela di perlite espansa e di una matrice organica, la fibra di cocco, chimicamente attiva e dotata di una notevole capacità di scambio cationico. Questi substrati consentono un adeguato accrescimento delle piante fungendo da accumulo idrico e da riserva degli elementi nutritivi apportati con la fertirrigazione, trattenendoli o cedendoli a seconda delle esigenze della pianta.
   Le fibre di cocco utilizzate in coltivazioni "fuori suolo" derivano dal mallo della noce di cocco: a seguito di un lungo processo di estrazione e lavorazione, della durata di alcune settimane, le fibre, di lunghezze calibrate, vengono confezionate in balle o blocchetti compressi a seconda del tipo e della destinazione d'uso. Le fibre di cocco presentano un pH normalmente compreso tra 5,5 e 6,8 e vengono assoggettate a controlli sulla salinità EC con trattamenti specifici, garantendo valori inferiori a 0,7 mS/cm.
   La miscela di perlite espansa e fibra di cocco garantisce un miglior drenaggio, che apporta costantemente ossigeno alle radici e consente di variare più velocemente ed in maniera efficace la soluzione nutritiva in prossimità dell'apparato radicale, in base alla situazione climatica ed alla necessità nutrizionale delle colture.

Le curve di rilascio idrico dei substrati a base di perlite
   Applicando definiti metodi analitici è possibile misurare il contenuto idrico dei substrati a tensioni predefinite creando curve di rilascio idrico per ogni materiale.
I campioni vengono sottoposti a forze di tensione pari a: 2 cm di colonna d'acqua (equilibrio tra forza di gravità e capacità del substrato di trattenere l'acqua), 10 cm di colonna d'acqua (pF1) 50 cm di colonna d'acqua (pF1,7) 100 cm di colonna d'acqua (pF2) fino al raggiungimento dell'equilibrio tra le tensioni applicate in diversi momenti e la capacità intrinseca del substrato di trattenere l'acqua.
   Nei grafici che seguono sono evidenziati i valori ottenuti che delineano l'andamento del rilascio idrico dei substrati rappresentato nei grafici Agrilit 3 - Agrilit 2 - Agrilit C.

PerliteGraficoAGRILIT3 PerliteGraficoAGRILIT2 PerliteGraficoAGRILITC 
   L'acqua come nella coltivazione su terreno, riveste un ruolo fondamentale nella coltivazione fuori suolo: per le diverse colture è importante la sua disponibilità in termini quantitativi, il suo chimismo, infine la metodologia con cui viene erogata (ad esempio irrigazione a goccia con ala gocciolante o a spaghetto auto compensante).
   In Italia è possibile trovare tipologie differenti di acqua con caratteristiche chimiche estremamente diverse, e conseguenti livelli di salinità e contenuto di cloro variabili, il che condiziona la scelta del substrato di coltivazione in funzione delle necessità della coltura.

Le caratteristiche delle acque più importanti nel condizionare i criteri di idoneità per l'irrigazione sono:
  - la concentrazione totale di sali in soluzione;
  - il rapporto relativo del sodio rispetto ad altri cationi;
  - le concentrazioni di ioni specifici che possono essere tossici per le piante;
   L'utilizzazione a fini irrigui di acque non idonee (per quantità e/o qualità di sali presenti) modifica in senso negativo il complesso dei rapporti substrato-acqua-pianta con una limitazione anche drastica della normale attività fisiologica e della capacità produttiva delle piante.
   Di seguito sono riportate a titolo esemplificativo delle analisi relative al chimismo di due acque profondamente differenti, le cui caratteristiche, combinate alle esigenze colturali, condizionano la selezione della tipologia di substrati.
 Tab. 1 acqua con salinità e presenza di cloro elevatissimi;
 PerliteTabella1
 Tab. 2 acqua con bassa salinità;
 PerliteTabella2

Per maggiori informazioni visitate il sito aziendale:  http://www.perlite.it/it/agricoltura