pubblicato il 15 marzo 2019

Grandi risultati su uva da tavola con l’uso di fertilizzanti e biostimolanti naturali

I risultati di anni di prove con i concimi ed i biostimolanti naturali di ILSA

TAGS: Concimi, Fertirrigazione, Fertilizzanti, Biostimolanti

Dopo anni di prove, ripetute sugli stessi tendoni di uva Italia, i risultati in termini di resa e qualità dell’uva raccolta danno pienamente ragione ai concimi e biostimolanti naturali di ILSA, azienda italiana che da anni è impegnata nello sviluppo di prodotti innovativi, ottenuti con processi esclusivi ed altamente tecnologici.

A confronto con le consuetudini praticate nell’area di Rutigliano-Conversano (sud-est barese), altamente specializzata nella coltivazione di uva da tavola, l’impiego di idrolizzati proteici ottenuti da idrolisi enzimatica e di biostimolanti di origine vegetale ha determinato una maggiore resa produttiva, qualità finale e tolleranza agli stress climatici. Proprio questi ultimi, particolarmente sentiti nelle ultime annate, molto altalenanti dal punto di vista climatico, avvalorano ancora di più i risultati conseguiti. Sia con estati caratterizzate da piogge e grandine e con un intenso ricorso alla lotta fitosanitaria, sia in stagioni con caldo torrido e lunghi periodi siccitosi, l’uso dei prodotti ILSA, al suolo, in fertirrigazione ed in fogliare, ha portato vantaggi a 360 gradi, dalle prime fasi del risveglio vegetativo fino alla raccolta.

A confronto con i campi adiacenti, gestiti secondo la pratica della zona, che spesso fa ricorso all’uso di concimi e fitoregolatori di sintesi, l’applicazione al suolo di concimi organici a base di Agrogel® (Fertorganico, Bi.Otto, Granosano Evo), in fertirrigazione ed in fogliare di specialità nutrizionali e biostimolanti a base di Gelamin® (Etixamin DF, Ilsactive Start, Splinter New, Ilsamin CaMg, Ilsamin N90) e della gamma Viridem® (IlsaC-on, IlsaForma, IlsaKolorado) ha favorito un risveglio vegetativo più uniforme, un colore della vegetazione più vivo e brillante, una maggiore e più omogenea lunghezza del grappolo, oltre che un’ottima fertilità delle gemme, che alla fine ha portato ad un numero più elevato di grappoli per pianta.

In particolare, l’applicazione dei biostimolanti a base di Idrolizzato enzimatico di Fabaceae (matrice riconosciuta come “biostimolante” dalla normativa italiana), al posto del massiccio uso di citochinine e gibberelline di sintesi, ha garantito una produzione più regolare e costante negli ultimi anni, grazie ad uno sviluppo equilibrato di grappoli e acini, a differenza dei concimi e fitormoni di sintesi che, se da un lato stimolano lo sviluppo dei frutti, dall’altro pregiudicano la fertilità per l’anno successivo.

Nonostante una carica produttiva maggiore, inoltre, la strategia ILSA ha dato risultati migliori rispetto alla pratica tradizionale in termini di calibro degli acini, grazie ad un’azione specifica sia sull’allungamento del rachide sia sulla distensione cellulare, senza forzature e ingrossamenti repentini che, invece, aumentano il rischio di spaccature nella fase finale. L’impiego di Etixamin DF in fertirrigazione e di IlsaForma, Splinter New e Ilsamin CaMg in fogliare a partire da post-allegagione, stimola l’“acinatura”, la resistenza a eventuali fenomeni di “cracking” e consente anche una certa “pulitura” degli acini, grazie all’azione detergente della matrice Gelamin®, uno dei tanti effetti dovuti alla presenza di amminoacidi e peptidi di qualità, perché ottenuti da un processo di idrolisi enzimatica (e non chimica).

Sul sito www.ilsagroup.com sono disponibili tutti i risultati delle prove degli ultimi anni, effettuate in Puglia ed in Sicilia.

  

                                                                    Foto 1 e 2: maggiore allungamento del rachide favorito dai concimi e biostimolanti Ilsa, che consente un più agevole sviluppo degli acini e la formazione di grappoli più regolari e meno esposti a rischi di muffe (foto sotto).

   

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           I risultati conseguiti negli ultimi anni (molto diversi dal punto di vista climatico), consentono di affermare con sicurezza la validità della strategia ILSA su vite da tavola, che favorisce una resa maggiore ed una qualità commerciale più elevata e più duratura, in termini di shelf-life. E con le frequenti oscillazioni dei prezzi, che spesso inducono a ritardare la raccolta dell’uva, mantenere una qualità finale elevata è sicuramente il fattore a cui puntare per essere più competitivi sul mercato.