pubblicato il 05 febbraio 2019

BERRYPLANT investe in Breeding e Qualità

Il programma di RD&D dell’azienda trentina, impegnata nella propagazione del Rubus, inizia a dare i suoi frutti: il nuovo lampone rifiorente Primalba!

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Gli sforzi di Berryplant, rivolti alla selezione di nuove varietà di lampone, sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni, insieme con la consapevolezza che il breeding rappresenta il futuro del mercato dei berries.

L’esperienza decennale nella propagazione di piante da piccoli frutti è ovviamente stata un ottimo punto di partenza per iniziare, già nel 2006, a selezionare cultivar sempre più in grado di soddisfare le esigenze del mercato per il consumo fresco. È proprio il breeding manager, nonché socio di Berryplant, Diego Ioriatti a spiegarcelo: “Il mercato è alla ricerca di frutti dal colore rosso brillante e dalla shelf life prolungata ma allo stesso tempo i coltivatori necessitano di piante facili da gestire, capaci di garantire anche minori costi di manodopera per la raccolta.”

Tenendo bene a mente ciò, Berryplant ha sviluppato negli ultimi anni due diverse varietà brevettate, Amira e Regina, che rimangono tuttora tra le più redditizie soprattutto per alcuni specifici mercati. “Ma volevamo fare qualcosa di più”, continua Diego. “Ed ecco Primalba! È una varietà rifiorente che abbiamo selezionato principalmente per la sua precocità di maturazione”. Si tratta, infatti, della più precoce tra le rifiorenti sul mercato, circa 6/8 giorni prima di Polka, che è ancora considerata un punto di riferimento in tal senso. Sin dai primi test nella serra di Baselga di Pinè (un’area del Trentino storicamente votata alla produzione di berries), la precocità di Primalba è stata considerata davvero interessante, soprattutto per la coltivazione in climi nordici. Dopo il primo anno di produzione, i risultati sono stati completamente confermati. “I produttori possono iniziare la raccolta a soli 85 giorni dal trapianto!”, conferma Diego con orgoglio“e questo è davvero promettente perché significa riempire, teoricamente, il gap temporale tra la produzione delle unifere e quella delle rifiorenti, periodo nel quale i prezzi della frutta sono significativamente più alti e la disponibilità di prodotto molto bassa.

Ciò che poi è emerso da questo primo raccolto di Primalba è che la pianta ha anche altre qualità che i coltivatori potrebbero apprezzare: in primis richiede poca manutenzione perché la pianta è molto compatta ed ha laterali corti. Anche il fabbisogno di acqua è basso, cosa che la rende meno soggetta a stress idrici. Inoltre non sono emerse sensibilità ai più noti funghi e parassiti. Parlando invece dei frutti, il lampone ha un ottimo aspetto e un sapore altrettanto buono. Buona anche la shelf life, anche considerando la facilità di stacco anche a maturazione non completa. La velocità di raccolta e le ottime rese sono un altro dei vantaggi riscontrati.

Durante la prossima stagione proveremo Primalba in climi caldi per vedere se possa rappresentare un buon investimento anche per i coltivatori di Spagna, Portogallo e Marocco, che rappresentano una parte consistente del mercato. Allo stesso tempo, nuovo materiale continua ad emergere e alcune nuove selezioni, forse più adatte a quelle zone, sono in fase di test avanzato presso alcuni dei nostri clienti”.

Concentrarci sul breeding non significa però dimenticarci delle origini del nostro lavoro, cioè propagare e vendere piante di qualità.”, aggiunge Maddalena Grisenti la titolare e fondatrice di Berryplant, “Abbiamo abituato i nostri clienti a standard qualitativi molto alti. E non vogliamo certo deluderli”. Nella pratica questo si traduce in tre anni di controllo sulle piante propagate, partendo da materiale pre-base certificato, esente da virosi e parassiti, e continuando per altri due anni con controlli pomologici e fitosanitari sulle piante madri. “Siamo conosciuti come specialisti del Rubus (e lo mettiamo nero su bianco nel nostro logo!), quindi quello che i coltivatori si aspettano da noi, è di ricevere le migliori piante di lampone e mora, sia in termini di innovazione che di qualità.”

Tornando al breeding, la ricerca non è limitata al lampone, in quanto sia Diego che Maddalena credono fermamente che anche la mora abbia un grande potenziale ancora inespresso: “Il suo successo sul mercato al momento è limitato perché purtroppo non ci sono ancora more davvero buone nei negozi. Per questo stiamo lavorando intensamente alla ricerca di una mora dai frutti dalle caratteristiche organolettiche eccellenti e redditizia per il produttore, quindi ottima qualità e shelf life da piante forti e resistenti. E siamo fiduciosi di poter ottenere i primi risultati entro 3 anni.”

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