pubblicato il 06 febbraio 2017

Le analisi del terreno e loro interpretazione

Il calcare totale ed il calcare attivo

TAGS: Agronomia, Colture, Fertilizzanti

Calcare totale
Per calcare totale si intende la componente minerale costituita prevalentemente da carbonati di calcio, magnesio e sodio.  
Dato che il primo (Carbonato di Calcio) è predominante rispetto agli altri ed il metodo analitico non permette la distinzione fra le varie forme, convenzionalmente il calcare del terreno viene espresso come carbonato di calcio (CaCO3).  
Esso può costituire in alcuni suoli alcalini più della metà della frazione solida del terreno contribuendo in maniera determinante a definirne le proprietà.  
La presenza di calcare nel suolo, entro certi limiti, è da considerarsi positiva per la funzione nutrizionale esplicata dal calcio nei riguardi delle piante e per gli effetti favorevoli sulla struttura e sulla mineralizzazione delle sostanze organiche.  
Quando però il calcare è presente in quantità eccessive e soprattutto in forme mineralogiche molto attive, si possono manifestare i tipici inconvenienti dei terreni "costituzionalmente alcalini".  
Per il calcare totale si ritengono sufficienti 5 classi per caratterizzare i terreni; la definizione di non calcareo viene riferita sia a terreni privi di carbonati che a terreni che ne contengono tracce.

Valori U. m. Giudizio
< 10 g/kg non calcareo
10 - 100 g/kg poco calcareo
110 - 250 g/kg mediamente calcareo
260 - 500 g/kg calcareo
> 500 g/kg molto calcareo

Calcare attivo  
La conoscenza del contenuto in calcare totale non da precise indicazioni riguardo alla sua reale capacità di indurre gli inconvenienti appena ricordati; nel suolo infatti il coinvolgimento dei vari componenti in processi chimici dipende soprattutto dal grado di finezza delle loro particelle.  
Il calcare attivo rappresenta appunto il calcare presente in forme più finemente suddivise e quindi più idrolizzabili e solubili. Esso rappresenta la frazione che più facilmente reagisce con le altre componenti del terreno; per questo influenza negativamente la disponibilità di fosforo e ferro formando con essi dei composti fortemente insolubili e non assimilabili dalla pianta.  
I limiti del calcare attivo riprendono quanto proposto da altre classificazioni. Tenendo conto che il calcare attivo viene considerato per i fenomeni di insolubilizzazione (ferro e fosforo) che può provocare, i giudizi "basso", "medio", "elevato" si riferiscono a bassa, media e elevata probabilità che tali fenomeni si verifichino.

Valori U. m.

Giudizio

< 10 g/kg basso
10 - 35 g/kg medio
36 - 100  g/kg elevato
> 100 g/kg molto elevato