pubblicato il 13 febbraio 2014

Ottimizzazione dell'uso della luce nella serra mediterranea

Le conoscenze recentemente acquisite e le possibilità tecniche per la loro applicazione

   di Cecilia Stanghellini
Un articolo uscito su Il Floricultore n 1-2/2014

   L'articolo, di Cecilia Stanghellini, Gruppo Orticultura Protetta dell'Università di Wageningen, Paesi Bassi, riporta la relazione che è stata presentata al Convegno: "Come migliorare la produttività della serra nel bacino del Mediterraneo?", svoltosi il 12 Settembre 2013 al "Flormart" di Padova ed organizzato da Silvio Fritegotto (www.fritegotto.it)

   La luce è il carburante della fotosintesi, quindi una gestione oculata del sistema serra deve tendere a massimizzarne la funzione di collettore di luce solare. Oltre che prestando attenzione all'esposizione della coltura alla luce, questo si ottiene attraverso una selezione attenta del materiale di copertura e una sua buona manutenzione e, in caso di nuove costruzioni, la scelta di strutture "leggere" che minimizzino la creazione di ombre.

   Una sufficiente capacità e una buona gestione della ventilazione devono essere il metodo primario per mantenere all'interno la temperatura desiderata, in modo da minimizzare il periodo in cui l'ombreggiamento si potrebbe rendere indispensabile.
   Materiali di copertura diffusivi (comunque a trasparenza non inferiore a circa 75%) possono ulteriormente diminuire la necessità di ombreggiamento e aumentare la produzione.

   La luce artificiale aggiuntiva può avere una redditività in condizioni mediterranee solo per colture ad elevato valore.
   Come in tutte le aziende, anche in serra per capire quali investimenti valgano la pena e quali no, è indispensabile un'analisi informata dei costi e dei benefici.

   L'articolo completo è disponibile sulla rivista Il Floricultore, per ABBONAMENTO, oppure a richiesta scrivendo a: info@fritegotto.it