pubblicato il 22 febbraio 2018

Ora il mais Ogm è sicuro

Da Pisa, una conclusione scientifica, non politica.

TAGS: Ricerca scientifica, Mais, Università

Nessun rischio per la salute umana, animale e ambientale secondo uno studio dell'Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant'Anna. Raccolti i risultati di ricerche condotte in pieno campo negli Stati Uniti, in Europa, Sud America, Asia, Africa e Australia.

La coltivazione di mais transgenico presenta produzioni superiori, contribuisce a ridurre la presenza di insetti dannosi e contiene percentuali inferiori di sostanze tossiche che contaminano gli alimenti e i mangimi animali e minor utilizzo di agrofarmaci.

Il 12 giugno 2012 la principale coltivazione sperimentale Ogm in corso presso l’Università della Tuscia veniva distrutta. Chi chiederà scusa ai ricercatori della Tuscia per questa distruzione?

La conferma arriva da uno studio condotto da ricercatori italiani della Scuola Superiore Sant'Anna e dell’Università di Pisa, con il coordinamento di Laura Ercoli, docente di Agronomia e Coltivazioni Erbacee all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna, che hanno pubblicato su “Scientific Reports” un’indagine sugli effetti della coltivazione di mais transgenico, prendendo in considerazione 21 anni di coltivazione mondiale, tra il 1996 - anno di inizio della coltivazione del mais transgenico - e il 2016. Non soltanto: per la prima volta lo studio dimostra, dati statistici e matematici alla mano, che il mais transgenico non comporta rischi per la salute umana, animale e ambientale.

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