pubblicato il 29 giugno 2018

La UE ha pubblicato una nuova edizione dell'Atlante mondiale della desertificazione

Oltre il 75% delle terre emerse sono già degradate e potrebbero esserlo oltre il 90% entro il 2050

Il centro di ricerche della Commissione europea ha pubblicato una Nuova edizione dell'Atlante mondiale della desertificazione, dal quale emerge che “oltre il 75% delle terre emerse sono già degradate e potrebbero esserlo oltre il 90% entro il 2050”.
Una superficie pari alla metà dell'UE viene degradata ogni anno.
Africa e Asia sono le regioni più colpite.
Si stima che il costo economico del degrado del suolo per l'UE sia nell'ordine delle decine di miliardi di euro ogni anno.
Entro il 2050, si prevede che 700 milioni di persone potranno essere costrette a spostarsi a causa di problemi legati alla scarsità di risorse e tale numero potrebbe arrivare a 10 miliardi per la fine del secolo". 

Il degrado del suolo è un problema di portata mondiale che avviene però a livello locale: ed è a questo livello che è necessario trovare soluzioni. Occorrono quindi maggiore impegno e una più efficace cooperazione a livello locale per arrestare sia il degrado del suolo sia la perdita di biodiversità.
È possibile limitare un'ulteriore espansione agricola, che rappresenta una delle principali cause di degrado del suolo, aumentando la resa dei terreni agricoli già esistenti, passando a regimi alimentari a componente vegetale, consumando proteine animali provenienti da fonti sostenibili e riducendo le perdite e gli sprechi alimentari.

L'Atlante offre una chiara panoramica delle cause del degrado in tutto il mondo - contiene inoltre una miriade di fatti, previsioni e serie di dati su scala mondiale, che possono essere utilizzati per individuare processi biofisici e socioeconomici importanti attualmente in corso e in grado di condurre, da soli o combinati tra loro, a un uso non sostenibile del suolo e al suo degrado.

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