pubblicato il 04 settembre 2018

L'abbattimento dell'azoto dei digestati da produzione Biogas

Tecnologie a confronto: dalla Filtrazione alla Fitodepurazione

TAGS: Fertilizzanti, Agronotizie, Azoto, Biogas

Tratto da Agronotizie: a cura di Mario A.Rosato.
La possibilità di potenziare la produzione di biogas degli impianti di cogenerazione esistenti per produrre anche biometano, apre nuove sfide gestionali per le aziende agroenergetiche. La principale sfida consiste nel risolvere l'aumento indesiderato del carico di azoto al terreno, derivante dalla necessità di sostituire gli insilati con le deiezioni animali e altri sottoprodotti, in modo da poter accedere agli incentivi per "biometano avanzato".

Le alternative possibili sono l'acquisto o l'affitto di maggiore superficie agricola per lo spandimento, oppure l'installazione di un impianto di denitrificazione, che consenta di mantenere costante la superficie agricola nel rispetto della corposa normativa vigente:

Le tecnologie di denitrificazione dei liquami

Laddove il quoziente fra carico di azoto nei digestati e superficie agricola disponibile superi i limiti normati, si rende necessario eliminare l'eccesso di azoto. Esistono due grandi gruppi di tecnologie di trattamento dei digestati:

  • Tecnologie conservative.
    Non eliminano l'azoto, semplicemente lo spostano o lo fissano in qualche forma stabile, talvolta con lo scopo di facilitare la vendita del sottoprodotto come concime azotato organico. 
  • Tecnologie riduttive.
    Sono perlopiù processi biologici che trasformano l'azoto ammoniacale in azoto libero, il gas inerte che costituisce il 78% dell'atmosfera, e in parte anche in azoto organico (proteine e aminoacidi). ...Continua - CLICCARE QUI