pubblicato il 09 giugno 2017

Allarmi siccità

Dopo la Sardegna, ora è l'Emilia Romagna che si preoccupa per il pomodoro da industria

TAGS: Microirrigazione, Subirrigazione, Strumenti analisi, Irrigazione, Fertirrigazione, Pomodoro da Industria

Tratto dall'Ufficio stampa OI del Pomodoro da Industria del Nord Italia; Il presidente dell’Organizzazione Interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, Tiberio Rabboni, lancia l'allarme agli Assessori della Regiane Emilia Romagna, dichiarando che: “Serve un’azione condivisa e concreta per fronteggiare l’emergenza idrica dell’Emilia Occidentale che sta mettendo a rischio le colture di pomodoro da industria”.

Sono stati 26.504 gli ettari di pomodoro da industria coltivati in tutta l’Emilia Romagna nel corso del 2016, pari a circa il 70% di tutta la coltivazione del Nord Italia di cui 9.840 ettari in provincia di Piacenza, 7.429 a Ferrara, 4.667 a Parma, 2.100 a Ravenna, 1.050 a Reggio Emilia, 900 a Modena e i restanti ettari nelle altre province emiliano-romagnole. In tutto il territorio regionale sono operativi 23 stabilimenti di trasformazione che, nel corso del 2016, hanno lavorato complessivamente 2.357.000 tonnellate di pomodoro, pari all’84% di tutto il prodotto del Nord Italia.

La coltura del pomodoro è seriamente a rischio. L’apporto idrico non è sufficiente per garantire corrette ed adeguate irrigazioni e a tutto questo si aggiunge la preoccupazione del comparto industriale che prevede serie difficoltà nell’approvvigionamento idrico durante la campagna di lavorazione estiva. Il tutto, purtroppo, con serie probabilità che lo scenario nelle prossime settimane possa ulteriormente peggiorare”.

Rabboni – mette a conoscenza del fatto che la Regione Emilia Romagna si sta adoperando affinché sia riconosciuta dalla Protezione civile nazionale l’emergenza idrica regionale.
Le scarse precipitazioni cumulate da ottobre 2016 ad oggi hanno inciso sulla ricarica delle riserve idriche, sia degli invasi superficiali che nelle falde. I deficit maggiori si riscontrano nelle province di Piacenza e Parma dove, fino allo scorso maggio, le piogge cumulate risultano inferiori del 40-50% rispetto a quelle attese (ossia tra 200 e 300 mm in meno).

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Nell'articolo si riportano altre parole per mettere in evidenza la situazione critica. Come tecnico agronomo che si occupa di fertirrigazione e di irrigazione, nel leggere queste dichiarazioni, vorrei ricordare che ci si dimentica che esistono le conoscenze e le tecnologie per fare e gestire l'irrigazione con maggiore precisione e con notevoli risparmi. Anche del 50%. (Nella foto si intravede un intervento irriguo a Pioggia). Forse questo è l'anno giusto, dopo il fatidico 2003, per cambiare atteggiamento e mentalità.