pubblicato il 30 marzo 2016

Tecnica dell'irrigazione e subirrigazione dei prati e dei tappeti erbosi

Teniche innovative, attraverso l’utilizzo di ali gocciolanti interrate in subirrigazione

TAGS: Irrigazione, Verde Urbano, Paesaggio

    I fabbisogni d’acqua di un prato erboso e il numero degli interventi variano a seconda del clima, ma anche secondo il tipo di terreno (sabbioso, argilloso ecc.) e in funzione delle esigenze delle rispettive essenze pratensi.
   Negli ambienti italiani, per un prato occorrono dai 300 ai 700 litri al giorno per 100 mq di superficie. E’ evidente che per mantenere un bel prato verde, è necessario pensare a come irrigarlo.
E importante la scelta del tipo di impianto irriguo da adottare. Generalmente, passando da un impianto mobile ad uno fisso e dal manuale all’automatico si riducono le richieste di manodopera, ma aumentano i costi d’installazione.

Impianti irrigui
   Gli impianti irrigui possono essere essenzialmente di tre tipi.
  - Impianto fisso, si tratta dell’impianto che presenta i maggiori costi d’installazione, ma certamente è quello che permette di trarre i maggiori vantaggi legati alla migliore uniformità di distribuzione, alla maggiore tempestività d’intervento e alla possibilità di elevata automazione. In questo tipo di impianto è possibile utilizzare gli irrigatori sottosuolo, detti pop-up, nei quali la parte dell’irrigatore dotata di spruzzatore (torretta) emerge quando l’acqua entra in pressione nell’impianto per poi rientrare quando termina l’irrigazione. I pop-up permettono di compiere le operazioni di manutenzione del prato senza dover procedere alla loro rimozione.
  - Impianto semifisso, si tratta di un impianto, dove su una parte della tubazione (interrata), nella quale sono presenti i diversi irrigatori, si possono collegare diversi spezzoni di tubo o sui quali si possono direttamente installare gli irrigatori.
Un unico irrigatore può servire diverse postazioni e può essere spostato quando ha terminato di irrigare l’area di competenza. Questo sistema presenta i pregi e i difetti dell’impianto mobile, ma si adatta meglio a superfici di maggiori dimensioni, in quanto evita il continuo trasporto nel prato di lunghi e pesanti tubi. Permette anche una certa automazione dell’impianto ed è possibile utilizzare irrigatori di maggiori dimensioni, che riescono a bagnare superfici più ampie.
  - Impianto mobile, si tratta di un impianto semplice, costituito da un tubo di gomma collegato a una presa d’acqua, l’acqua arriva ad un irrigatore che viene spostato nelle varie zone del prato. Si tratta di un metodo sicuramente poco costoso ma che richiede, durante il periodo estivo, un certo numero di ore di lavoro per effettuare gli spostamenti del tubo di gomma e dell’irrigatore.
Il mercato offre una vasta possibilità di scelta tra una vasta gamma di prodotti studiati per venir incontro alle diverse esigenze: dagli attacchi universali utilizzabili in qualsiasi rubinetto di casa, ai tubi di gomma sempre più resistenti e che evitano spiacevoli torsioni, ai carrelli avvolgitubo che facilitano il trasporto e il riavvolgimento dei tubi di gomma, agli irrigatori capaci di irrigare superfici di forma e dimensione diversa. Si tratta certamente della soluzione adatta per chi possiede giardini di piccole dimensioni, e vuole un impianto economico.

La subirrigazione

   La subirrigazione ha avuto negli ultimi anni un certo interesse anche nel settore dell’irrigazione dei prati e dei tappeti erbosi. Si tratta di irrigare i prati utilizzando ali gocciolanti interrate. L’acqua in tal modo l’acqua viene distribuita direttamente vicino alle radici e si rende completamente invisibile l’impianto irriguo.

   E’ un sistema che presenta numerosi vantaggi che possono essere così riassunti:
 1) elevata efficienza irrigua, ridottissime perdite per percolazione e assoluta assenza di perdite per ruscellamento ed evaporazione;
 2) l’irrigazione può essere eseguita in qualsiasi orario anche in presenza di persone;
 3) possibilità di irrigare con modesti volumi d’acqua e basse pressioni di esercizio;
 4) elevata uniformità di distribuzione anche in zone molto ventose;
 5) eliminazione del rischio vandalico, non essendo visibile alcun elemento dell’impianto;
 6) possibilità di irrigare aree di prato di ridotte dimensioni, (es. aiuole spartitraffico).

   Per una adeguata distribuzione dell’acqua in tutto il prato è necessaria una particolare attenzione nella scelta della portata dei gocciolatori e nella loro disposizione. Le ali gocciolanti per subirrigazione disponibili in commercio forniscono indicazioni a riguardo: la spaziatura varia dai 30 ai 60 cm a seconda del tipo di terreno e della portata del singolo erogatore, anche se per una adeguata uniformità di distribuzione è consigliabile non superare mai i 45 cm di interasse.
   L’impianto ha bisogno di alcuni accorgimenti tecnici per ottimizzare le prestazioni, quali la presenza di una valvola di sfiato nei punti più alti per impedire il risucchio di particelle di terreno a fine irrigazione e valvole di fine linea nel collettore di scarico per effettuare automaticamente una pulizia all’inizio di ogni ciclo irriguo.
Uno dei maggiori problemi è dato dall’occlusione degli erogatori a opera delle piccole radici, particolarmente numerose in un tappeto erboso.